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Marchisio si ritira a soli 33 anni, fulmine a ciel sereno nel calcio italiano

A soli 33 anni Claudio Marchisio si ritira dal calcio giocato. L’ex centrocampista della Juventus, dopo l’esperienza in Russia con lo Zenit San Pietroburgo, ha deciso di smettere. Aveva rescisso il contratto con il club russo dopo un anno per problemi fisici e, svincolato, ha voluto dire addio per sempre a scarpette e campi da gioco.

La notizia è trapelata martedì 2 ottobre. Domani l’annuncio alle ore 15 allo Stadium di Torino. Eventuali dichiarazioni sul futuro? Potrebbero arrivare proprio in occasione della conferenza di addio. L’ex calciatore bianconero era finito nel mirino di diversi club durante l’ultima sessione estiva di calciomercato. Dai Rangers di Gerrard in Scozia fino a Brasile e Cina erano non pochi i club che lo avrebbero voluto tra le proprie fila.

Con una scelta controcorrente, Marchisio ha invece scelto di ritirarsi. L’ex giocatore della Juve e della nazionale italiana era senza squadra, dunque, da un punto di vista formale, per lui è più semplice uscire di scena senza vincoli contrattuali da rispettare. Il giocatore, che ha vestito anche la maglia dell’Empoli un anno in prestito, ha mantenuto ottimi rapporti con il club di casa Agnelli. Tanto che in futuro potrebbe esserci un posto per lui nella dirigenza della Vecchia Signora. Intanto, però, sarà impegnato con diverse attività da imprenditore. Possiede infatti una catena di ristoranti.

Photo credits: Twitter

Cristiano Ronaldo a sorpresa: ecco quando si ritira e cosa farà “da grande”

(articolo del 1 ottobre 2019) Cristiano Ronaldo, 34 anni, ha cominciato a pianificare il suo futuro lontano dai campi di calcio. L’asso della Juventus, considerato il più forte giocatore del mondo in attività, ha svelato i suoi piani a Sport Bible. E ha reso noti i tempi del suo ritiro dalle scene.

“Adoro ancora il calcio. Adoro intrattenere i tifosi e le persone che amano Cristiano Ronaldo – ha spiegato il fuoriclasse -. Non importa l’età, si tratta solo di mentalità”. “Negli ultimi cinque anni ho iniziato però il processo che mi vedrà prima o poi fuori dal calcio – ha aggiunto -, Quindi chissà cosa accadrà tra un anno o due…”.

Parole sibilline? Neanche tanto. Il messaggio è molto chiaro. Da qualche tempo, del resto, CR7 ha iniziato ad avviare business legati al suo marchio e non solo. Ronaldo è molto più di un calciatore. È, di fatto, una star del jet-set internazionale, un brand in grado di “vendere” qualunque cosa sia collegabile alla sua fama.

Un’escalation di investimenti, idee e scommesse commerciali hanno sancito l’inizio di una nuova avventura per il portoghese. Qualcosa con cui Ronaldo deve ancora imparare a fare i conti, ma con cui vuole confrontarsi vestendo i panni dell’uomo d’affari di successo. “Ci sono voluti molti anni di duro lavoro, dedizione e passione per raggiungere ciò che ho nel calcio – ha spiegato -. Al di fuori del calcio non sono ancora allo stesso livello ovviamente, ma sono un ragazzo competitivo e non mi piace essere il numero due o il numero tre”.

“Voglio sempre essere il numero uno – ha promesso -. Lo farò, ci riuscirò al 100%“. E c’è da credergli, visti i precedenti e gli obiettivi centrati sul campo. “Quello che mi motiva sempre di più è la pressione. Il rapporto che ognuno di noi ha con la pressione. Tutto sta nel saperla gestire – ha aggiunto CR7 -. Devi avere fiducia in te stesso”. “Nel calcio ho più controllo. So cosa posso fare. Nel mondo degli affari, invece, è più difficile, dipendi da altre persone, ma ho una buona squadra – ha concluso -. Sarà una bella sfida per me e già lo è”. CR7 progetta il domani. E non sarà poi troppo legato ai club di calcio.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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