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Scozia, vietati per legge schiaffi e punizioni ai figli. Ma i genitori non ci stanno

La Scozia mette al bando, per legge, schiaffi e scapaccioni di papà e mamma ai propri figli. Ma anche qualunque altra forma di castigo fisico. Una normativa ad hoc è stata infatti presentata al Parlamento locale di Edimburgo dal governo guidato dalla first minister Nicola Sturgeon. Il suo partito controlla agevolmente l’assemblea e ha fatto approvare la normativa.

Si tratta del primo territorio del Regno Unito deciso a vietare le punizioni corporali. Una tradizione mai del tutto estirpata dal sistema scolastico britannico come dal retaggio familiare.

Finora la legge autorizzava – come continua a fare nel resto del Regno – un uso “ragionevole” della forza in famiglia per educare e castigare i figli.

La legge scozzese di abolizione è stata promossa da un deputato Verde, John Finnie, e ha avuto il sostegno di laburisti e liberaldemocratici, oltre che dello Scottish National Party (Snp) di Sturgeon e di alcune ong per la tutela dell’infanzia. Contrari sono invece i Tory locali, come pure – stando ai sondaggi – una maggioranza popolare di scozzesi.

Molti papà e mamme non sarebbero convinti della bontà della legge. In questo senso la primo ministro, Nicola Sturgeon, si è slanciata in avanti con la proposta del divieto di punizioni corporali.

Secondo alcuni analisti la riforma sul fronte educativo e familiare si inserisce in un tentativo di apertura del Paese a livello europeo. La Sturgeon sembra volere fare della Scozia una “casa britannica” accogliente verso gli europei del continente. Per quando la Gran Bretagna arriverà alla Brexit. “Voglio rivolgermi direttamente ai cittadini degli altri paesi UE che vivono qui in Scozia – ha dichiarato la primo ministro a fine settembre -. Siete e restate i benvenuti, qui. La Scozia è casa vostra, il vostro contributo è prezioso”.

Una ricerca pubblicata dall’Università di Birmingham ha indicato, inoltre, che i circa 221.000 cittadini dell’Unione europea residenti in Scozia si sentono più sicuri che in Inghilterra. Dal punto di vista degli stranieri non c’è solo il fatto che al referendum sulla Brexit la maggioranza degli scozzesi avesse voltato per il “Remain”. Ma anche il tono rassicurante dell’esecutivo locale del Scottish National Party (SNP) di Nicola Sturgeon.

La premier scozzese Nicola Sturgeon

Photo credits: Twitter

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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