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Gli Usa: “La Turchia invade la Siria”. I curdi ora sono abbandonati a se stessi?

La Casa Bianca ha dichiarato che la Turchia si appresta a invadere la Siria settentrionale. La notizia è riportata online dall’agenzia di stampa Ansa. Si rinnovano così i timori per il destino dei combattenti curdi alleati con gli Stati Uniti nella guerra all’Isis.

Ad affermare che i soldati della Mezzaluna sono pronti all’invasione la signora Stephanie Grisham, responsabile della comunicazione della Casa Bianca. Grisham ha diffuso una dichiarazione in questo senso dopo un colloquio telefonico tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello americano Donald Trump.

Nella nota si precisa che le truppe statunitensi “non sosterranno né saranno coinvolte nell’operazione”. E “non saranno più nelle immediate vicinanze”, cioè nel nord della Siria.

Non è chiaro se ciò significhi che gli Stati Uniti potrebbero ritirare i loro circa 1.000 soldati dalla Siria settentrionale. Un’ipotesi, quella del ritiro delle truppe americane, ventilata da Trump nello scorso dicembre ma accolta con sfavore da gran parte della comunità internazionale. Molti Paesi hanno lamentato che il ritiro comporterebbe l’abbandono dei curdi nelle mani dell’esercito turco.

Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan

L’Isis dalla Siria: “Abbiamo ucciso un italiano”

(articolo del 18 marzo 2019) L’Isis ha pubblicato sui social network immagini di un italiano ucciso dai propri miliziani in Siria. Si tratta di Lorenzo Orsetti, fiorentino, nato nel 1986. Il giovane – sostengono in Rete portavoce del sedicente stato islamico -, è stato ucciso durante una battaglia a Baghuz, in Siria, nel corso di un’imboscata.

Secondo quanto riporta online l’agenzia di stampa Ansa, fonti di sicurezza italiane confermano la notizia della morte del trentenne fiorentino. L’Isis ha diffuso la foto del cadavere di quello che viene descritto come “il crociato italiano Lorenzo Orsetti”.

L’immagine, pubblicata sui social network da Aamaq, piattaforma di notizie legata all’Isis, mostra il viso e parte del busto della vittima, a terra. Accanto al volto appaiono le punte di due scarponi militari, probabilmente indossati dai miliziani dell’Isis autori dell’immagine.

Orsetti combatteva nelle file delle milizie curde Ypg, legate al Pkk turco, contro i jihadisti dello Stato islamico. Era stato di recente intervistato da media italiani come un combattente volontario italiano a fianco dei curdi contro l’Isis.

“Mi dica cosa è successo… stavo sonnecchiando quando ho sentito il nome di Lorenzo e ho intravisto la sua fotografia al Tg3 della Toscana… Cos’è successo? E’ da ieri che Lorenzo non risponde al telefono”. Al telefono piange la signora Annalisa, mamma di Orsetti, riporta il sito web dell’Ansa.

Ancora non ha avuto notizie ufficiali e le chiede al primo giornalista che la chiama. “È un anno e mezzo che è partito, voleva aiutare un popolo oppresso – aggiunge – ma io non dormo più“. Orsetti si trovava a Baghuz, dove è in corso la battaglia contro le ultime sacche di resistenza dell’Isis: assieme al suo battaglione sarebbe caduto in un’imboscata e sarebbe rimasto ucciso nello scontro a fuoco.

Lorenzo Orsetti, il 31enne italiano combattente con i curdi, ucciso dall’Isis in Siria nel marzo 2019

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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