Jacqueline Kennedy, un mito ancora oggi: storia di un’icona di stile [ESCLUSIVA]
Fascino, stile, eleganza, bon ton, cultura e un’allure sofisticata innata. Jacqueline Kennedy ancora oggi rimane una figura leggendaria ed un’icona del XX secolo.
Infanzia di Jacqueline
Jacqueline Bouvier nasce nel 1929 a New York da una famiglia benestante dell’alta società americana. Educata nell’agio e nel culto del bello, pratica equitazione e si specializza nello studio dell’arte e della fotografia. Si laurea alla George Washington University in Belle Arti e poco dopo va a Parigi per terminare gli studi alla Sorbona. Rientrata in America inizia la carriera di giornalista presso il Washington Time-Herald. Proprio un’intervista fu galeotta: quella con John Fitzgerald Kennedy, futuro presidente degli Stati Uniti.
L’incontro con John Kennedy
Un colpo di fulmine che si tramutò in matrimonio nel 1953. Da lì a poco la vita di Jacqueline cambiò improvvisamente. Dall’unione nacquero due figli: Caroline e John Jr, gli altri due Arabelle e Patrick morirono appena nati. Nel 1960 suo marito John divenne il 35 esimo Presidente degli Stati Uniti. Lei la first lady più amata e ammirata della storia americana. Jackie si distinse subito per avere un proprio stile.
Jackie Style
Bella ma non bellissima, però sempre abile nel valorizzarsi. Amava gli abiti con lo scollo tondo senza maniche a trapezio, i cappotti dagli enormi bottoni, i tailleur eleganti, i guanti bianchi. Anche il suo taglio a bob castano scuro con le punte leggermente rigirate all’ingiù divenne ben presto l’acconciatura più richiesta.
Lo stile Jackie dettò le tendenze moda dell’epoca. La first lady era un’amante della haute couture e prediligeva gli stilisti francesi: Givenchy, Chanel, Hermes. Suo suocero Joseph Kennedy la indirizzò poi verso Oleg Cassini che realizzò per lei ben 300 mise adatte al suo ruolo. Le sue apparizioni suscitavano ammirazione e tutte le copertine dei giornali dell’epoca.
John Kennedy arrivò a dichiarare: “Sì, sono il signore che ha accompagnato Jacqueline Kennedy a Parigi”. Il buon gusto della first lady si riflesse anche nella scelta del restyling della Casa Bianca. Rinnovò infatti gli arredi e la mobilia ed arricchì la residenza con opere d’arte.
Il dramma di Jackie
Nonostante le infedeltà del marito – il gossip parlava persino di una liaison tra John e Marylin Monroe – Jackie rimase al fianco di John fino al giorno del tragico attentato a Dallas. Il Presidente fu assassinato con dei colpi alla testa, in auto, proprio mentre era con Jackie. Quel giorno la first lady indossava il tailleur rosa e blu di Chanel che si macchiò del sangue di suo marito.
Una delle pagine più tristi della storia americana ed una scena che rimase impressa nell’immaginario collettivo per la sua crudeltà. Jackie, nonostante ciò, riuscì a dimostrare la dignità del suo dolore al mondo intero. Rimase per alcune ore con il vestito sporco di sangue perché voleva far vedere ciò che avevano fatto a John. Il giorno del funerale, stringendo i figli per mano con un velo nero a coprirle il volto, accompagnò il feretro del marito. Una scena che insegnò all’America la compostezza ma allo stesso tempo la maestosità del dolore.
Jacqueline fu molto vicina anche a suo cognato Robert durante la campagna elettorale. Più volte si vociferò di una possibile relazione fra i due. Nel 1968 anche lui, però, fu assassinato. Jackie decise di abbandonare gli Stati Uniti temendo per la sua incolumità e quella dei suoi figli. Ma la vita le avrebbe riservato ben presto delle nuove sorprese.
La seconda vita di Jackie
Dopo cinque anni dall’attentato di John Kennedy, a soli nove mesi dal lutto di suo cognato nel 1968, Jackie sposa Aristotele Onassis di ben 23 anni più grande di lei nell’Isola di Scorpios in Grecia. L’armatore greco rinunciò all’amore della sua vita, Maria Callas, per l’ex first lady. Un’unione che dava ad Aristotele un ritorno di immagine e di affari notevole.
Un matrimonio chiacchierato e siglato da un accordo prematrimoniale di ben 170 clausole. L’unione garantiva a Jackie ed ai suoi figli uno stile di vita agiatissimo. Per sposare Ari, Jaqueline si convertì alla chiesa ortodossa e subì anche la scomunica, essendo cattolica, poiché sposava un divorziato e di religione greco ortodossa. Gli americani non gradirono questa scelta. L’immagine di moglie e poi vedova di Kennedy strideva con l’unione con un uomo avventuriero e chiacchierato come Onassis.
Aristotele morì nel 1975 e Jackie ereditò ben 26 milioni di dollari. Al mito di Jacqueline Kennedy si affiancava quello di Jacquie O. Nella sua “seconda vita”, al fianco di Onassis, Jackie sfoggiò i famosi pantaloni capri bianchi, la maglia a righe, l’iconico foulard Gucci intorno ai capelli, i maxi occhiali neri.
Accompagnata molto spesso da Valentino per le vie di Capri, camminava scalza e con nonchalance per le vie dell’isola. I paparazzi non le davano mai tregua. Una costante continua nella vita di Jackie. Negli ultimi anni di vita visse a New York e collaborò con alcune riviste. Morì poi a causa di un tumore nel 1964 all’età di 64 anni.
Un mito ancora oggi
Il Re della Pop Art, Andy Warhol, ritrae Jacqueline nel 1964 rendendola un’icona pop. Un’immagine molto divertente ed ironica della first lady.
La borsa Jackie ‘O
Gucci realizza l’iconica borsa a lei dedicata, tornata di gran moda con la versione Resort nel 2019. Must have di tutte le fashioniste del pianeta, la “Jackie ‘O” è realizzata in diversi colori: nero, marrone, beige. Dalla forma a sacco, con la tracolla ed il celebre moschettone in acciaio che fa da chiusura e la banda colorata in rilievo o in tinta.
Il locale “Jackie ‘O”
A Roma, nella strada simbolo de La Dolce Vita, c’è persino un locale a lei dedicato. Il Jackie ‘O, ritrovo di celebrità e del jet negli anni ’70. Il ristorante, curato da Veronica Iannozzi, è stato da poco restaurato. Il restyling è stato curato dallo studio di Fabrizia Frezza. L’architetto afferma:
“Fra gli intenti della ristrutturazione c’era quello che le foto d’epoca del locale celebrassero sempre la storia del posto, i colori dovevano omologarsi. Ho adeguato il tutto dando all’ambiente il calore di una casa. Le boiserie sono realizzate con i tessuti di San Leucio in filo d’oro e sono abbinate alle applique. L’oro del tessuto è stato ripreso nelle volte del locale. Abbiamo creato tre aree: la stanza degli specchi, quella centrale con il tavolo tondo e quella con righe oro e nere. L’idea era quella di tornare alle atmosfere degli anni 70 e farle rivivere”.
Il cinema omaggia Jackie
Grazie alla maestosa interpretazione di Natalie Portman la Signora Kennedy arriva anche sul grande schermo. La costumista Madeline Fontaine fa rivivere i look della first lady. Il regista Pablo Larraín mette in scena anche i forti momenti di dolore di Jacqueline.
Frasi celebri di Jackie
“Avere un grande obiettivo da raggiungere è l’unica fortuna che vale la pena trovare.”
“Fare qualcosa che ti piace: questa è la definizione di felicità.”
“La prima volta ti sposi per amore, la seconda per soldi e la terza per avere un po’ di compagnia.”
Anche da questo si denota la personalità dell’icona di stile.