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Taglio dei parlamentari, legge approvata: ecco cosa succede

La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la nuova legge che riduce drasticamente il numero dei parlamentari. Sia i deputati che i senatori. Il disegno di legge costituzionale “taglia” i deputati a 400 dai 630 attuali. E diminuisce il numero dei senatori a 200 dagli attuali 315.

A Montecitorio la normativa è passata con 553 voti a favore, 14 contrari e due astenuti. Trattandosi di un disegno di legge costituzionale, era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, pari a 316 voti.

Hanno votato a favore le forze di maggioranza  – M5s, Pd, Italia Viva, Leu – e le forze di opposizione – Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia -, anche se con alcuni distinguo personali al loro interno, più alcuni deputati del gruppo Misto. Uniche forze del Parlamento contrarie al taglio sono state +Europa (3 deputati) e Noi con l’Italia (4 deputati guidati da Maurizio Lupi). Ha votato in dissenso dal M5s il deputato Andrea Colletti, mentre la dem Angela Schirò, eletta all’estero, si è astenuta.

Un applauso dell’Aula proveniente soprattutto dai banchi di M5s, ha salutato l’approvazione definitiva della riforma per il taglio dei parlamentari. Presente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha preso posto al banco del governo tra i ministri Bonafede e D’Incà. Il ministro degli Esteri e capo politico del M5S. Di Maio si è seduto al banco dei ministri accanto a Federico D’Incà. Nell’emiciclo anche il capodelegazione del Pd nel governo, Dario Franceschini.

“Approvato dal Parlamento il ddl costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari – ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte -. Una riforma che incide sui costi della politica e rende più efficiente il funzionamento delle Camere. Un passo concreto per riformare le nostre Istituzioni. Per l’Italia è una giornata storica”.

“Una riforma storica, una grandissima vittoria per i cittadini italiani”, ha detto Luigi Di Maio davanti alla Camera. “Questa è la vostra vittoria”, ha detto poi rivolgendosi ad alcuni sostenitori venuti a celebrare la riforma. “Il nostro è diventato un sì perché sono state accolte le nostre ragioni – ha detto Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera ai microfoni di Radio Anch’io su Radio Uno -. Noi non dicevamo no in maniera strumentale perché non volevamo ridurre il numero dei parlamentari. Altra cosa è dire che questa riforma è perfetta”.

I parlamentari Cinque Stelle festeggiano la nuova legge

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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