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Sparava ai braccianti per “spronarli”: arrestato un 35enne a Terracina

Armato di fucile a pompa sparava verso i braccianti indiani per spronarli a lavorare di più. Un imprenditore agricolo 35enne è stato arrestato a Terracina (Latina). La polizia lo ha colto in flagranza di reato. “Non ho parole”, il commento della ministra della Politiche agricole Teresa Bellanova, che invita a “stroncare il caporalato”.

Le indagini avrebbero accertato che i lavoratori sono stati ripetutamente minacciati dall’uomo. Il quale ha anche sparato colpi verso di loro per “spronarli” ad accelerare la raccolta dei prodotti. All’ennesimo licenziamento di uno dei suoi operai, l’uomo si è presentato all’alloggio dei braccianti e ha fatto più volte fuoco. Avrebbe inoltre puntato loro l’arma alla gola per minacciarli.

Non pochi i reati di cui deve rispondere il soggetto. Sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l’utilizzo di arma da fuoco, lesioni personali, detenzione abusiva di munizionamento, omessa denuncia di materie esplodenti. L’accusa, per lui, è di avere sottoposto i lavoratori a condizioni degradanti.

L’imprenditore si è avvalso di “caporali” deputati alla sorveglianza dei lavoratori. Gli operai alloggiano in abitazioni fatiscenti. Ci sono quindi anche altre persone “collaboratori” dell’imprenditore, che la polizia ha denunciato. I carabinieri di Terracina hanno svolto le indagini a partire da segnalazioni fatte da alcuni braccianti indiani sfruttati.

Gli uomini del Commissariato hanno predisposto l’operazione di polizia avvalendosi di unità della Squadra Volanti, della Squadra Anticrimine e della Polizia scientifica. Hanno cinturato la villa dell’imprenditore agricolo e hanno fatto irruzione. L’uomo, alla vista degli agenti, non ha opposto resistenza. Ma alla richiesta degli operatori di esibire il fucile a pompa legalmente detenuto, in un estremo tentativo di eludere le investigazioni, ha cercato di simulare il furto.

I successivi accertamenti hanno consentito di individuare i soggetti grazie ai quali l’uomo si era disfatto dell’arma. Questi sono stati rintracciati e denunciati all’autorità giudiziaria per favoreggiamento personale e porto abusivo di arma, mentre il fucile rinvenuto è stato sequestrato.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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