La nuova guerra in Siria, determinata dall’invasione della Turchia, si aggrava di ora in ora. Le prime truppe di Damasco sono entrate a Tal Tamr, cittadina siriana a una ventina di km dal confine turco. Obiettivo: “Contrastare l’aggressione dei turchi”. Lo afferma l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, senza fornire altre precisazioni.

In questi giorni i rappresentanti del popolo curdo – principale obiettivo dell’attacco di Ankara – hanno stretto un’intesa con il dittatore siriano Assad. L’agenzia di stampa Sana sostiene che la popolazione martoriata del nord della Siria (dove vivono i curdi) ha dato il benvenuto ai soldati di Damasco.

Nel nord della Siria sono almeno 130 mila le persone in fuga dopo l’attacco della Turchia. Ci sono uccisioni a freddo, esecuzioni e stragi di civili. C’è anche un’attivista curda per i diritti delle donne, Hevrin Khalaf, 35 anni, tra i 9 civili trucidati a sangue freddo dai miliziani islamisti filo-turchi nel nord-est della Siria nei giorni scorsi.

Hevrin Khalaf è il volto del dialogo e dell’emancipazione delle donne in Siria. La sua uccisione, opera di terroristi islamisti, più attivi dopo l’invasione dei territori curdi da parte della Turchia, è un orrore su cui la comunità internazionale dovrà andare fino in fondo!”. Lo scrive in un tweet il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Il presidente degli Stati Uniti, intanto, affronta una nuova bufera politico-mediatica. “Donald Trump ha le mani sporche di sangue per aver abbandonato i nostri alleati curdi“. Questo il durissimo giudizio dell’ex comandante della coalizione internazionale anti-Isis, il generale americano John Allen. Durante l’amministrazione Obama Allen era ai vertici militari americani.

Fu anche capo delle forze Usa in Afghanistan. “Le conseguenze dell’attuale crisi erano del tutto prevedibili. Nonostante questo gli Usa hanno dato la luce verde”, denuncia Allen che parla di “pulizia etnica in corso” voluta dal leader turco Recep Tayip Erdogan.

Domenica 13 ottobre la cancelliera tedesca Angela Merkel, in una telefonata con il leader turco, ha chiesto di fermare l’offensiva nel nord-est della Siria. Assieme al presidente francese Emmanuel Macron la cancelliera della Germania ha lanciato un appello congiunto per una cessazione delle operazioni militari turche contro le forze curde in Siria. Azioni che “rischiano di creare una situazione umanitaria insostenibile e di aiutare l’Isis a riemergere“.

La guerra infuria di nuovo in Siria, sono decine di migliaia le persone in fuga

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