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Achille Lauro racconta il camaleontico “1990”: “I generi musicali sono gabbiette per topi”

Dopo il quinto album di Achille Lauro, 1969, continua la scalata degli anni: il prossimo disco, prodotto sempre insieme a Boss Doms, si chiamerà 1990. Di nuovo Lauro cambia stile, scardina tutto e si rende camaleontico in una commistione di generi nel quale non riesce a stare fermo. Il disco avrà delle impronte dance, malinconicamente attaccate agli anni ’90 e stile unico inconfondibile di una generazione.

Il primo singolo uscirà il 25 ottobre, come ha raccontato Boss, amico e riferimento di Lauro, a Rockol:

Il 25 ottobre lanceremo il primo estratto, sarà interessante vedere le reazioni del pubblico. Dentro si potranno trovare diverse anime, da quella più oscura a quella più dance.

Achille Lauro, promozione tramite lettere

Achille Lauro sta usando un metodo alternativo per comunicare le sue novità ai giornalisti: invece del classico comunicato stampa, scrive delle vere e proprie lettere che riportiamo di seguito:

Ciao, sono felice di scrivervi di nuovo. Continuo a ringraziarvi per quello che è stato fatto per me quest’anno, è così incredibile che, anche se dovesse interrompersi, comunque vi sarei debitore per sempre. Sono successe tante cose. 1969 è stato un disco apprezzato da tantissime persone, comprese voi. Da oggi è in radio Delinquente, un brano punk / rock and roll a cui personalmente sono molto legato perché lo considero parte fondamentale dell’anima dell’album.

Poi il tour, che parte ‪il 3 ottobre da Firenze e arriva a Roma (per due date), Milano, Bologna, Venaria Reale e Napoli. Con me ci saranno anche degli amici, dei colleghi e ovviamente sempre Boss Doms. E poi un grande onore, aprire il Premio Tenco ‪il 17 ottobre. Ma tutto questo lo avete visto sui miei social, lo sapete già. Vi scrivo per dirvi una cosa nuova.

Avrei potuto continuare su questa strada e ricalcare all’infinito lo stesso sound. Ma la mia mente va altrove. Quello che ci imprigiona in qualcosa ci fa scomparire. Il tempo è un’illusione. Il senso d’amore, il senso del nulla. Questa piccola poesia ci accomuna. A volte ho paura di accorgermi un giorno di aver sbagliato, di aver perso del tempo che non tornerà, di aver trascurato le cose importanti per vivere una vita che non esiste. Mi sto fidando di voi. Siete i primi a cui svelo che sto fondendo tutto in un unico insieme. Non esiste più nulla per me, i generi musicali sono solo gabbiette per topi. Pop, punk, rock, grunge, musica contemporanea. Sono un’unica cosa. Sto tornando con un’anima intima, malinconica, che è parte della vita. Sto prendendo i ricordi di quando ero bambino, che sono la parte migliore di noi, quella che forse tutti nascondono. Quel dolce rimpianto che ci lega profondamente.

Sono nato nel ‘90. Ricordo che da bambino, e poi da adolescente, la musica che ascoltavo creava emozioni talmente forti da diventare oggi un ricordo a tratti malinconico. Erano gli anni delle boy band, la musica dance anni ‘90 dominava i dancefloor di tutto il mondo, con quel suo sound inconfondibile e quel suo spirito libero ed euforico, emblema di una giovinezza spensierata. Erano gli anni in cui sono comparsi i ‪Daft Punk, Corona, gli ‪Eiffel 65 e Gigi D’Agostino solo per citarne alcuni. Alla fine del 2017, dopo aver scritto Rolls Royce e quasi l’intero album 1969, i ricordi d’infanzia e della mia adolescenza mi hanno portato alla mente le sonorità anni ‘90 e la musica dance.

È così che a gennaio 2018 abbiamo buttato giù il primo brano ispirato a ‪La Bouche. Da lì il passo è stato breve e abbiamo iniziato a scrivere la musica che ascolterete nel futuro disco, chiaramente rivista a mio modo ed in chiave estremamente intima e autoriale.

Cosa vi sto svelando? “1990” sta arrivando. Il prossimo passo mi vedrà volare negli U.S.A. per completare questo lavoro che mi auguro possa piacervi tanto quanto Rolls Royce. Intanto un’anteprima del nuovo mood ve la svelerò durante questo tour. Spero ci sarete e che mi accompagnerete anche in questa nuova prova. Spero di non deludervi.

Sempre alla redazione di Rockol, Achille Lauro confida:

Questo 2019 per noi è stato un anno speciale, rivoluzionario. Le persone che ci seguono hanno capito che realizziamo musica senza etichette, facciamo solo quello che ci piace. Tutto questo è avvenuto a cinquant’anni da quel 1969 che ha portato un grande vento di cambiamento: abbiamo voluto ricordare quel periodo con un album che, però, guarda all’oggi. Nel 2020 saranno vent’anni dal 1990, un altro anno importante per la storia della musica. Abbiamo deciso di raccontarlo a nostro modo: dentro ci saranno poesia, maledizione, pop e pop star, grunge e sentimento. Un mix fra Britney Spears e Marilyn Manson che si fondono e diventano Achille Lauro e Boss Doms. Nei sentimenti più intimi e profondi in cui tutti si rispecchiano, lì c’è il collegamento fra tutte le nostre anime. Se qualcuno prova imbarazzo nel mettersi a nudo, raccontandosi in modo personale, vuol dire che forse è sulla strada giusta.

 

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