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Madrid invasa da pastori, pecore e capre: ecco perché [VIDEO e FOTO]

Pastori, pecore e capre hanno letteralmente invaso il centro di Madrid, la capitale della Spagna. Un po’ come se a Roma arrivassero le greggi della transumanza dall’Appennino. E infatti è proprio così: a Madrid, ogni mese di ottobre, da venticinque anni a questa parte, i pastori transitano dalla capitale per la transumanza. Seguono le antiche rotte della pastorizia spagnola.

Lo fanno perché possono esercitare il loro diritto di utilizzare gli itinerari tradizionali per far migrare il loro bestiame dal nord verso il sud del Paese. L’obiettivo è svernare: passare cioè l’inverno in luoghi più caldi. Itinerari che attraversavano la campagna qualche secolo fa, ma che oggi passano proprio nel mezzo del centro città.

“Siamo qui per rivendicare che la transumanza esiste, che i pastori esistono e non sono persi tra i monti. – spiega una pastora -. In Spagna c’è una legge, la 3/95, che ci protegge: questo è un “Camino Real” e oggi il passaggio degli animali ha la priorità su quello delle persone. Anche se le persone che non ci lasciano passare sono peggiori degli animali”. “È dura perché ci si sveglia molto presto per andare a prendersi cura delle pecore. – aggiunge una giovane partecipante alla transumanza -. E tra i pastori ci sono persone che hanno anche altri lavori e quindi si devono svegliare molto presto”.

Circa 1.800 pecore e 100 capre sono state guidate dai pastori lungo le strade di Madrid, in ossequio a una legge medioevale che consentiva ai pastori di attraversare i centri abitati. Questa antica tradizione è oggi messa a rischio oggi dalla crescente urbanizzazione e la giornata della transumanza è tra l’altro un modo per porre l’accento sulla questione e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori

Hanno accompagnato il singolare corteo musicisti e danzatori in costumi regionali. Hanno sfilato fra ali di curiosi e turisti. Il corteo è giunto alla sede del municipio dove i pastori hanno consegnato al sindaco le loro 50 “maravedies”. Monete di rame la cui forgia risale all’XI secolo, per il pagamento del pedaggio. Un gesto simbolico, quasi una cerimonia.

Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / @luispzcm

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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