L’11 ottobre alle Scuderie del Quirinale di Roma si è aperta Pompei e Santorini. L’eternità in un giorno, una mostra ideata dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con l’Eforato per le Antichità delle Cicladi. L’esposizione è a cura di Massimo Osanna – Direttore del Parco Archeologico di Pompei – e di Demetrios Athanasoulis – Direttore dell’Eforia – insieme a Luigi Gallo e a Luana Toniolo.
L’iniziativa intende proporre un confronto inedito fra due siti antichi di straordinaria importanza storico-culturale: Pompei – investita dall’esplosione del Vesuvio nel ’79 dopo Cristo e riscoperta nella prima metà del ‘700 – e Akrotiri, sull’isola di Santorini, distrutta nel 1628 a. C. da una terribile eruzione e riportata alla luce nel 1967. Due città geograficamente lontane, accomunate però da un unico tragico destino: essere cancellate da una catastrofe naturale che le ha consegnate all’eternità della storia.
Per la prima volta insieme, fino al 6 gennaio si potranno ammirare più di 300 oggetti provenienti dalla Grecia e da Pompei, risalenti ad un periodo compreso tra l’età del bronzo ed i giorni nostri. In particolare l’allestimento propone statue, affreschi, vasi, rilievi, gemme e quadri in dialogo con opere d’arte moderna e contemporanea. Tra queste ultime si distinguono sculture, dipinti, video ed installazioni firmate da alcuni grandi protagonisti del panorama artistico internazionale, tra cui Micco Spadaro, William Turner, Pierre-Henri de Valenciennes, Filippo Palizzi, Arturo Martini, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri, Richard Long, Antony Gormley, Giuseppe Penone, Francesco Jodice, Damien Hirst, James P Graham, Hans Op de Beeck e Francesco Simeti.
Nonostante Pompei fu sepolta dalla cenere quasi mille e ottocento anni dopo Santorini, alla colonia romana è dedicato il primo piano. La mostra si apre con un calco di un cavallo pompeiano ritrovato l’anno scorso a pochi passi dal sito archeologico. Invece, tra i reperti archeologici mai esposti prima, ricordiamo l’enorme cassaforte della Villa di Oplontis e lo scheletro del fuggiasco ritrovato sempre un anno fa circa in zona. I resti del corpo di quell’uomo giacciono lì, accanto al masso che lo ha ferito mortalmente piombandogli addosso. E poi ancora mosaici dai colori magnifici, ricostruzioni di domus, gioielli in oro modernissimi e servizi da tavola in argento di Moregine si mostrano al pubblico in tutto il loro splendore.
Il piano di sopra è dedicato ad Akrotiri. Lì trovano spazio mobili (come per esempio un tavolino intagliato così finemente da sembrare ottocentesco), vasi e suppellettili varie, oltre a dipinti parietali estremamente moderni per l’epoca. Sebbene l’eruzione che colpì l’isola greca fu dieci volte più violenta rispetto a quella che inghiottì Pompei – fanno notare i curatori – ad Akrotiri non sono stati rinvenuti corpi e nemmeno gioielli, molto probabilmente perché la popolazione, avvertita forse da terremoti precedenti, ebbero più tempo per scappare.
È disponibile anche un catalogo in vendita presso il negozio delle Scuderie del Quirinale ad un prezzo di 36,00 euro.
Pompei e Santorini. L’eternità in un giorno
Dall’11 ottobre al 6 gennaio 2020
Scuderie del Quirinale
Via Ventiquattro Maggio,16
Roma
ORARI
Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00
Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
BIGLIETTI Audioguida inclusa
Gratuito under 6
Giovani 6-17 anni €2,00
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00
Maggiori informazioni e acquisto dei biglietti on-line alla pagina www.scuderiequirinale.it