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New York – Sydney, cinque curiosità sul volo più lungo del mondo

Il Boeing 787 Dreamliner della compagnia australiana Qantas ha stabilito un nuovo record mondiale. Partito da New York, il veicolo è atterrato a Sydney, in Australia, senza effettuare alcuno scalo intermedio. Qualcosa che, concepito al momento solo come un test, in realtà ci tocca da vicino. Perché potrebbe essere solo l’inizio di una nuova era per le tratte aeree intercontinentali.

I PASSEGGERI, LA DISTANZA, LA DURATA

Qantas, racconta l’agenzia di stampa Agi, ha fatto decollare cinquanta persone, tra equipaggio, medici e passeggeri-cavie, per un viaggio di 16.200 chilometri, durato oltre 19 ore. “Questo è un momento davvero storico per Qantas, per l’aviazione australiana e mondiale”, ha riferito dopo l’atterraggio Alan Joyce, amministratore delegato di Qantas. Il test, parte del progetto “Sunrise”, è il primo dei tre voli che il vettore australiano si è proposto di realizzare entro fine anno. Il secondo coprirà la distanza Londra-Sydney. A tutt’oggi nessun aereo commerciale ha avuto la possibilità di volare, con un carico di passeggeri e merci, per una tratta così estesa.

La baia di Sidney vista dal Boeing della Qantas

LA RAGIONE DELL’ “ESPERIMENTO”…

Per dare all’aereo la portata necessaria, il volo Qantas è decollato con il massimo del carburante, pochi passeggeri, e un carico di bagagli limitato. L’obiettivo era quello di raccogliere dati, grazie al lavoro di un team di ricercatori, per monitorare, tra le altre cose, illuminazione, attività, sonno e modelli di consumo dei passeggeri, ma anche livelli di melatonina dell’equipaggio. Sono anche stati analizzati gli schemi delle onde cerebrali dei piloti. “Lo scopo della ricerca – ha dichiarato Qantas – è aumentare la salute e il benessere delle persone a bordo, ridurre al minimo il jet lag e identificare il riposo ottimale dell’equipaggio”.

ESERCIZI FISICI E…MACARENA

Obbligatori per tutti i partecipanti all’esperimento sono stati una serie di esercizi fisici mirati. Questo per scongiurare l’insorgenza di malessere dovuto all’immobilità ad alta quota. I ricercatori hanno stabilito linee guida da seguire anche per quanto riguarda dieta, assolutamente senza alcolici, e il sonno (in termini di durata e orari). La professoressa Marie Carroll dell’Università di Sydney, che faceva parte del team scientifico, ha raccontato di aver imposto esercizi di stretching ma anche passi di Macarena.

La tratta New York-Sidney coperta dal volo record di 19 ore senza scali

TUTTO, MA GLI ALCOLICI NO

Il dottor Yu Sun Bin, del team Charles Perkins Centre (CPC) coinvolto nel progetto, ha spiegato perché bisogna evitare alcolici quando si è in volo. “Bere più di qualche bicchiere peggiora il jet lag. Si pensa erroneamente che l’alcol faciliti il sonno. In realtà dormiamo peggio e il nostro corpo risente di più della disidratazione”.
Con una domanda di trasporto aereo in rapida crescita e un miglioramento delle prestazioni degli aeromobili, i vettori stanno sempre più cercando di viaggiare a lunghissimo raggio.

IL PROSSIMO (MAXI) VOLO

Qantas prevede di testare a breve un volo non stop da Londra a Sydney. Entro fine 2019 deciderà se impegnarsi in questo nuovo progetto di rotte lunghe, ad oggi le più estese mai percorse. Un progetto che potrebbe decollare già nel 2022. Prima, però, bisognerà attendere i risultati degli esperimenti, appena condotti in volo, per capire le conseguenze sul corpo umano di un viaggio che attraversa 3 fusi orari ad una velocità di crociera media di 930 chilometri orari.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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