Passa anche dall’Italia la nuova frontiera della cardiologia. Secondo quanto riporta online l’Ansa, medici e scienziati stanno elaborando un rivoluzionario dispositivo di Intelligenza artificiale. Si tratta di un piccolo macchinario impiantabile nel corpo umano senza cateteri né complicati interventi chirurgici. L’obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso.
Attraverso l’Intelligenza artificiale si può infatti arrivare a prevedere uno scompenso cardiaco acuto fino a 34 giorni prima della crisi. Questo lo scopo del mini-dispositivo in via di progettazione. È una delle prospettive future sempre più vicine per la cardiologia. Lo ha spiegato a Milano, il 29 ottobre, Alessandro Capucci, direttore della Clinica cardiologica dell’Ospedale Torrette di Ancona.
“La vera novità – rileva Capucci – è l’uso di una serie di algoritmi automatici. Sono essi a ricevere informazioni di parametri fisiologici e dare quindi una diagnosi. Per ora questa attività è stata provata su molti pazienti a cui è stato impiantato un pacemaker defibrillatore biventricolare, collegato con l’ospedale di riferimento”.
Si tratta di un’analisi con cui vengono monitorati diversi parametri. Tra questi: di quanto dorme inclinato il paziente, il liquido nel torace, la frequenza respiratoria. Ma anche il livello di attività fisica, il peso, la frequenza cardiaca notturna e la pressione ed eventuali apnee notturne.
L’algoritmo permette di capire subito per quale ragione il battito o la contrazione del cuore iniziano a non essere regolari. Così permettendo di intervenire subito, senza aspettare lo scatenarsi della crisi. “Fra un anno – conclude Alessandro Capucci – saranno disponibili sistemi senza fili, grandi come il mignolo, da impiantare sotto pelle senza cateteri e tenere per 3 anni. Tutto questo se si ha il sospetto di una patologia. In futuro sarà più frequente sottoporsi all’holter multiparametrico a casa propria. Non si dovrà più necessariamente andare in ospedale. Si tratta però di un aiuto al medico, che non deve smettere di visitare il paziente”.