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Fiat Chrysler e Peugeot-Citroen: nasce il colosso dell’auto, John Elkann presidente

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La conferma ufficiale è arrivata, la svolta mondiale sul mercato dell’auto adesso c’è davvero. Dopo un po’ di rumors il matrimonio tra Fca (Fiat-Chrysler) e Psa (Peugeot, Citroen, DS, Opel, Vauxhall Motors) si fa. Fca e Psa – annunciano in una nota congiunta le due società – progettano di “unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile”.

Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione sarà controllato al 50% dagli azionisti del gruppo Psa e al 50% dagli azionisti di Fca. La Borsa reagisce in modo opposto a Milano e a Parigi. Le azioni Fca, dopo l’annuncio della fusione corrono in rialzo del 9% a 14,04 euro. Quelle di Psa fanno un tuffo a -11% per poi stabilizzarsi in calo del 7,4% a 24 euro.

Il consiglio di amministrazione della società si annuncia di 11 membri. Di questi, 5 saranno nominati da Fca – incluso John Elkann – e 5 nominati da Psa. Nel board ci sarà anche il ceo Carlos Tavares che avrà un mandato iniziale di 5 anni. Prima del perfezionamento dell’operazione Fca distribuirebbe ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro e la propria partecipazione in Coma. Peugeot distribuirebbe ai propri azionisti la partecipazione del 46% in Faurecia.

Sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti“, è uno degli obiettivi che si raggiungerebbero con la creazione del nuovo gruppo. L’operazione porterà alla nascita del quarto costruttore al mondo con 8,7 milioni di auto vendute alle spalle di Gm, Volkswagen e l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Oltre 400.000 i dipendenti. Il fatturato sfiorerà i 200 miliardi di euro.

Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, “accoglie favorevolmente” il progetto di fusione tra Psa e Fiat Chrysler (Fca) ma lo Stato francese, azionista di Psa, resterà “particolarmente vigile” sulla tutela dell’apparato industriale in Francia: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero francese dell’Economia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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