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Bella perché imperfetta, Miss Universo mostra l’acne: applausi sui social

Udite, udite: la francese Iris Mittenaere, 26 anni, Miss Universo nel 2016, ha un filino di acne sul viso. Detta così fa quasi scandalo perché nell’immaginario collettivo Miss Universo è sinonimo di perfezione estetica. La ragazza, però, si è ricordata di essere una persona umana prima che un manichino in carne e ossa per mestiere. Così, per una volta, non si nasconde ma chiede consigli.

La notizia è riportata sul Quotidiano Nazionale da Viviana Ponchia che ricorda come Cameron Diaz sui brufoli che l’hanno tormentata abbia scritto un libro. E che anche Rihanna, Emma Stone e Keira Knightley sperano in un miracolo del dermatologo ma intanto fanno carriera.

Ora, si sa che la perfezione non esiste. La novità è che adesso chi lo ammette guadagna simpatia e consensi sui social media. Franca Sozzani, massima autorità in fatto di bellezza dietro lo specchio di Vogue, sosteneva che cercare la perfezione è una forma di castrazione, ricorda ancora Ponchia sul QN.

La faccia acqua e sapone di Miss Universo che condivide l’immagine dell’acne come una comune donna francese ha esaltato lo storico settimanale Elle. “Iris offre una nuova visione di sé – scrive il magazine –. Lontana da zero difetti e più al naturale”.

Meryl Streep, ha ricordato Viviana Ponchia, si diverte a raccontare il suo provino per King Kong nel 1976. Il produttore Dino De Laurentiis chiese al figlio in italiano: “Perché mi ha portato questa brutta cosa?”. E lei in perfetto italiano rispose: “Mi dispiace non essere abbastanza carina per uno scimmione”.

Una nuova sensibilità porta pittori, scultori e fotografi a indagare su un differente modo di concepire la bellezza del corpo, così come le Paralimpiadi ci regalano campioni strepitosi. In Giappone da secoli esiste il Wabi Sabi, una forma di saggezza che guarda con com-passione a tutto ciò che è incompiuto. È Wabi Sabi tutto quello che ci provoca “Una serena malinconia e un ardore spirituale fondandosi su tre semplici verità: nulla è perfetto, nulla dura”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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