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Alda Merini, dieci anni fa la sua morte. “Dobbiamo ascoltarla la vita…” [VIDEO]

Il primo novembre 2009, 10 anni fa, moriva Alda Merini. Aveva 78 anni ed era una delle più grandi poetesse italiane di sempre. Nata a Milano il 21 marzo 1931, Alda Merini cominciò a comporre le prime liriche giovanissima, a 16 anni. Un’esistenza difficile la sua, segnata dal disagio fisico ed economico.

Per vent’anni è entrata e uscita da ospedali psichiatrici, tra gli anni Sessanta e Settanta. Un tempo in cui in quelle strutture finivano facilmente persone che manifestavano disagi. Anche non riconducibili a patologie psichiatriche conclamate. La prima raccolta di poesie di Alda Merini: La presenza di Orfeo, pubblicata nel 1953, ebbe subito un grande successo di critica. Il suo capolavoro è però La Terra Santa che le valse, nel 1993, il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la Poesia.

Altre sue raccolte di versi sono Testamento, Vuoto d’amore, Ballate non pagate, Fiore di poesia 1951-1997, Superba è la notte, L’anima innamorata, Corpo d’amore, Un incontro con Gesù, Magnificat. Un incontro con Maria, La carne degli Angeli, Più bella della poesia è stata la mia vita, Clinica dell’abbandono e Folle, folle, folle d’amore per te. Poesie per giovani innamorati.

Nella sua carriera artistica, Alda Merini si è cimentata anche con la prosa in L’altra verità. Diario di una diversa, Delirio amoroso, Il tormento delle figure, Le parole di Alda Merini, La pazza della porta accanto (con il quale vinse il Premio Latina 1995 e fu finalista al Premio Rapallo 1996), La vita facile, Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi e Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta e con Aforismi e magie. Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall’Academie Francaise e ha vinto il Premio Viareggio. Nel 1997 le è stato assegnato il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia. Il 1 novembre 2009 morì a Milano, nel reparto di oncologia dell’ospedale San Paolo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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