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McDonald’s, estromesso l’amministratore delegato: si era innamorato di una collega

Sarebbe stata una decisione presa di comune accordo con la società. Questo ha detto Steve Easterbrook, 52 anni, Ceo (amministratore delegato) di McDonald’s. È così, infatti, che Easterbrook ha annunciato il suo addio dal colosso degli hamburger che vive un momento molto delicato. L’azienda assiste a un costante calo delle vendite e a una diminuzione dei clienti.

Alla radice del licenziamento dell’amministratore delegato c’è però tutt’altra motivazione: una relazione d’amore. A seguito di un’indagine interna, i vertici di McDonald’s hanno appurato come da parte del dirigente ci siano state delle violazioni di alcune norme del codice etico. Non solo. Anche di quelle che si riferiscono alla condotta del personale del gruppo.

Le regole interne di MacDonald’s, quasi fossero redatte per collegiali di cinquant’anni fa, non consentono di intraprendere relazioni affettive fra dipendenti. La “colpa” di Steve Easterbrook, insomma, è stata quella di essersi innamorato di una collega e aver intrapreso con lei una storia d’amore.

È stato un errore“, ha commentato lo stesso Easterbrook, apparentemente rinnegando la sua vicenda sentimentale. “Sono d’accordo con il board dell’azienda sul fatto che sia l’ora di farmi da parte”. Il manager sarà immediatamente sostituito da Chris Kempczinski, 51 anni, fino ad oggi presidente di McDonald’s Usa.

Easterbrook ricopriva l’incarico di Ceo dal marzo 2015. In quattro anni Easterbrook è riuscito quasi a raddoppiare il valore del titolo di McDonald’s, grazie a una ristrutturazione che ha puntato soprattutto sull’innovazione tecnologica e sul nuovo mercato delle consegne a domicilio.

Il Ceo uscente ha firmato importanti accordi con aziende leader del settore come Uber Eats e DooDash. Il suo obiettivo era dare al consumatore un prodotto di migliore qualità. Di recente aveva portato a termine acquisizioni di alcune piccole società specializzate nella produzione di apprendimento automatico e intelligenza artificiale.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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