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Benzinai, sciopero in tutta Italia: strade e autostrade a rischio caos

È stato confermato lo sciopero dei benzinai di due giorni, il 6 e 7 novembre prossimi, con chiusura degli impianti stradali e autostradali su tutto il territorio nazionale. “Di fronte al silenzio assordante del Governo e all’indifferenza del Mise – dicono i sindacati Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – le Organizzazioni dei gestori non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale.”

Un’azione che culminerà con lo sciopero che avrà inizio alle ore 6 del giorno 6 novembre e terminerà alle ore 6 del giorno 8 novembre.

“Nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane, il Ministero ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i Gestori. E ha mostrato disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del paese. Con questa politica il Governo sceglie di marginalizzare la nostra categoria, – proseguono i sindacati – anche attraverso la moltiplicazione di adempimenti fiscali. Si tratta di adempimenti tanto inutili quanto dispendiosi, senza avere il coraggio di mettere le mani, riordinandola, in quella illegittima giungla contrattuale. Da essa si avvantaggiano solo soggetti che, fuori da ogni regola e, spesso da ogni legalità, continuano a tenere in ostaggio un settore che contribuisce con circa 40 miliardi l’anno al bilancio dello Stato”.

Le organizzazioni chiamano tutti i gestori a una partecipazione compatta alla chiusura, “per provare ad invertire una tendenza che ha come obiettivo la scomparsa della categoria”. Dalla fatturazione elettronica, all’introduzione degli ISA, che risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti). Ai registratori di cassa telematici per fatturati di 2 mila euro l’anno, all’introduzione di Documenti di trasporto (Das) e modalità di registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull’ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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