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Strage dei pompieri a Quargnento, fermato il proprietario della cascina esplosa

Ci sarebbe una tentata frode all’assicurazione dietro la tragedia di Quargnento in provincia di Alessandria. I carabinieri hanno fermato nella notte fra ieri 8 e oggi 9 novembre Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa. Come è noto, tre vigili del fuoco, intervenuti per spegnere le fiamme, sono morti.

La notizia è riportata dall’Ansa che cita il procuratore di Alessandria Enrico Cieri, il quale ha tenuto una conferenza stampa. L’uomo fermato ha confessato – è scritto ancora online sul dispaccio Ansa -, negando però l’intenzione di volere uccidere. La moglie di Giovanni Vincenti è indagata a piede libero, rende noto il procuratore.

Secondo quanto ricostruito finora, l’esplosione, provocata nella notte fra il 4 e il 5 novembre, doveva essere una sola ma un errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia. “Il timer era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco”, ha detto il procuratore Cieri.

Vincenti è ritenuto responsabile di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie. La svolta nelle indagini a poche ore dai funerali solenni di Antonio Candido, 32 anni, Matteo Gastaldo, 47 anni, e Marco Triches, 38 anni nella cattedrale dei Santi Pietro e Marco di Alessandria. Le esequie si sono celebrate il 7 novembre, alla presenza tra gli altri del premier Giuseppe Conte, del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Dovete beccarli, dovete fare di tutto per beccarli“, è stato l’appello che i parenti delle tre vittime hanno rivolto nell’occasione al presidente del Consiglio. “Bisogna capire perché e chi ha fatto questo”, è l’invito pressante del comandante provinciale dei vigili del fuoco, Roberto Marchioni, nell’esprimere la “rabbia” dei pompieri di fronte a questa tragedia. Le indagini hanno portato in pochi giorni a un primo risultato grazie alle attività “serrate e articolate” dei carabinieri, agli ordini del colonnello Michele Angelo Lorusso. Numerosi gli accertamenti tecnici e gli interrogatori, tra cui nelle ultime ore quello di Giovanni Vincenti, proprietario dell’immobile andato distrutto.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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