Sono stati consegnati a novembre, anziché a gennaio come d’abitudine, i People’s Choice Awards 2019, premi decretati dal “popolo” degli amanti dello showbiz e riservati ad attori, cantanti, personaggi del mondo dello spettacolo e della moda. Occhi puntati sul red carpet allestito di fronte al Barker Hangar di Santa Monica, Los Angeles: un tappeto rosso più “bizzarro” che modaiolo e chic, come hanno rilevato vari esperti di “eleganza” di fama internazionale”.

Stavolta i temibili critici della “fashion police”, quella “squadra” di esperti in eleganza formata da eccellenze del settore fashion che passa al microscopio i look degli artisti dopo ogni evento, sono sembrati tutti d’accordo: il red carpet dei People’s Choice Awards è stato una vera “porcheria”, con capi fuori moda, fuori tempo, tagliati male, assemblati peggio, pasticciati e pasticcioni. Poche le star che hanno brillato per buon gusto, senza fare nemmeno troppa fatica perché in mezzo a certi obbrobri anche una camicia bianca e una gonna nera sarebbero sembrati modernissimi e glam.

Prendiamo Zendaya, per esempio, deliziosa attrice e cantante dal viso dolcissimo e fisico che può permettersi di tutto. Allora perché ha scelto un Christopher Esber nero stile “odalisca dei poveri”, vista la gonna piuttosto banale, invece di un bell’abito da sera tradizionale con scollatura all’americana a sottolineare le sue bellissime spalle?

Kelly Rowland, cantante ed ex Destiny’s Child,  e l’attrice Storm Reid hanno scelto capi di Iris Van Herpen, stilista olandese che crea abiti ispirati ai fiori, bellissimi se osservati su un manichino in una galleria di arte moderna, meno belli una volta indossati da donne in carne ed ossa. Non donano alla figura né alla silhouette, il rischio è quello di assomigliare a una festaiola che ha deciso di indossare una petunia alla festa di carnevale.

Gwen Stefani ha lasciato tutti a bocca aperta con il suo look ma non certo per classe: come si fa infatti ad abbinare un paio di cuissard scamosciati neri sotto un abito da sposa bianco di Vera Wang tanto delicato, più corto davanti e con strascico dietro? E’ vero che in vita aveva un grosso fiocco, sempre nero, per richiamare il “colore-non colore”, ma l’effetto non è stato dei più esaltati. Soprattutto per una star che anni fa, con i suoi outfit nippon-chic, ha fatto sognare.

Chi ha “stravinto” in fatto di giusto equilibrio tra eleganza e glamour? Le Kardashian, che hanno fatto una “furbata” e invece di affidarsi a designer alternativi, emergenti, azzardati, o quasi sconosciuti, hanno scelto solo la tre grandi griffe. E non perché gli “emergenti&company” non disegnino abiti fantastici, addirittura più creativi e avveniristici, ma perché sui tappeti rossi che contano è meglio non sperimentare e andare sul sicuro: in fondo a rimetterci la faccia sono poi le signore che li indossano.

Kim ha sfoggiato un abito scollato con bretelline doppie sottili e linea accostata al corpo color argento stampa serpente di Versace, a cui ha abbinato un paio di sandali alla schiava e null’altro. Kourtney ha scelto un tailleur giacca-pantaloni dalla lunghezza interessante di Naeem Kahn, con sotto solo il reggiseno nero, con tessuto illuminato da Swarovski. Khloe ha optato per un LaQuan Smith con blusa in tulle trasparente nero e gonna drappeggiata con spacco laterale. Mamma Kris Jenner ha fatto la sua figura in un completo di Alexander McQueen nero da gran sera con un ricco motivo di Swarovski sulle spalle.

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