Il maltempo infuria sull’Italia e peggiora la previsione di marea per oggi, 15 novembre, a Venezia. La stima di acqua alta è stata rivista al rialzo dai 150 centimetri precedenti a 160 centimetri.

Per quattro volte hanno suonato suonato le sirene, ovvero l’allarme massimo, un suono che i veneziani conoscono molto bene. Piazza San Marco, già abbondantemente allagata, è stata chiusa. Gli addetti stanno hanno tolto le passerelle sospese che in queste ore erano l’unico collegamento e passaggio tra i lati di piazza.

E mentre ricomincia a piovere la zona ora è completamente sommersa dall’acqua. Il vento teso che complica non poco la situazione, anche se non è da scirocco. La marea sta crescendo velocemente, come segnalato dalle centraline in mare aperto. A causa della marea anche i vaporetti sono costretti a variazioni di percorso. Il servizio di trasporto pubblico di linea di Venezia viene sospeso nel suo complesso per l’altezza di marea superiore a 140 cm, ricorda il comune via Twitter.

Vengono effettuati solamente i collegamenti con le isole dagli impianti rimasti accessibili. Le autorità invitano a seguire gli aggiornamenti tramite i canali Telegram Centro maree informa, Centro maree avvisa e il sito del comune di Venezia. Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia al Corriere della sera di aver convocato per “il Il 26 novembre un ‘Comitatone’ interministeriale per la salvaguardia di Venezia, nel corso del quale verrà discussa anche la governance per i problemi strutturali della città”.

E anticipa anche che “il sindaco diverrà commissario in relazione allo stato di emergenza che ieri abbiamo deliberato in Cdm”. Il premier ricorda i 20 milioni che l’Esecutivo ha stanziato per gli interventi urgenti, ai quali seguiranno i fondi per rifinanziare la legge speciale per Venezia.

“Per quanti fondi destinare a Venezia dopo lo stato di emergenza di queste ore attendiamo la puntuale ricognizione dei fabbisogni. Il sindaco ci ha garantito che lo farà nei prossimi giorni”. “Quando avremo il quadro complessivo – aggiunge il premier – stanzieremo quanto necessario per le opere di ripristino anche per gli interventi sui beni culturali”.