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Novità Apple per iPhone: adesso Siri legge le nostre emozioni

In futuro l’assistente vocale Siri non ascolterà solo le richieste degli utenti, ma anche le loro emozioni. La fotocamera frontale dell’iPhone analizzerà infatti le espressioni facciali. Non solo.

Lo stato emotivo dell’utente – mentre formula una domanda o impartisce un comando a Siri – sarà monitorato. In pratica il tentativo è quello di ridurre i casi di incomprensioni e interpretazioni errate. La novità spunta in un brevetto depositato negli Stati Uniti.

Il sistema funziona attraverso l’analisi del volto – ad esempio il movimento di alcuni muscoli facciali – per attribuire all’utente un determinato stato emotivo. L’analisi, abbinata al comando vocale, può aiutare Siri a rispondere nel caso di richieste che hanno più di una interpretazione. Potrebbe inoltre rivelarsi utile per determinare se una risposta di Siri ha soddisfatto o meno l’utente.

Nel frattempo, però, la Apple fa un’apertura verso Spotify, il servizio di musica in streaming rivale di Apple Music. L’ultimo aggiornamento della Mela per i suoi dispositivi, infatti, consente ora di sfruttare l’assistente vocale Siri per usare Spotify. L’integrazione arriva a bordo dell’ultima versione del sistema operativo iOS 13, e permette agli utenti di chiedere a Siri di riprodurre un determinato brano o album con Spotify.

La novità riguarda l’iPhone e l’iPad, ma anche gli auricolari AirPods, l’altoparlante HomePod e il sistema per auto CarPlay. In aggiunta, l’applicazione di Spotify sbarca per la prima volta sulla Apple Tv.

L’apertura di Apple arriva dopo che, nel marzo scorso, Spotify aveva accusato la compagnia di Cupertino davanti all’Antitrust Ue di abusare del controllo sulle app. Ossia di limitare quelle che le fanno concorrenza. Un’accusa, quella di pratiche anti-concorrenziali, che Apple ha più volte smentito.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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