Arte e Cultura

Claudia Comte e la sorprendente mostra al Castello di Rivoli

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Electric Burst (Lines and Zigzags) (Scarica elettrica – linee e zigzag), 2018
Pittura acrilica su muro / Acrylic paint on wall
365.76 x 1706.88 cm
Veduta dell’installazione / Installation view CAM, St. Louis (MI)
Courtesy l’artista / the artist
Foto / Photo Dusty Kessler

Guardare alla realtà da una prospettiva diversa, nel tentativo di dare vita a scenari mai visti prima. Tutto ciò può succedere solo grazie all’arte, rappresentata in questo caso dalla giovane artista svizzera Claudia Comte (Grancy, 1983), a cui il Castello di Rivoli (Torino) dedica la prima personale in un museo pubblico italiano. In Come crescere e avere sempre la stessa forma – questo il titolo della mostra – Comte trae spunto dalla natura e dai suoi pattern per creare grandi installazioni ambientali che si avvalgono della prospettiva e del digitale. L’esposizione – aperta fino al 23 febbraio – è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio.

In generale, il lavoro di Claudia Comte è fortemente autobiografico e soprattutto è legato al territorio in cui vive. Non a caso l’artista predilige l’uso del legno, della pietra ed il marmo in quanto materiali facilmente rintracciabili nella sua zona; come già accennato, la giovane svizzera è nata e cresciuta a Grancy, un piccolo villaggio vicino a Losanna ai piedi del Mont Tendre, una delle cime più alte del Giura, una catena montuosa calcarea situata a nord delle Alpi. Un luogo, quindi, caratterizzato perlopiù da boschi e montagne.

Curves and Zigzags (colorful gradient) (Curve e zigzag – gradiente colorato), 2019
Pittura acrilica su muro / Acrylic wall painting
396.08 x 1704.98 cm
Veduta dell’installazione / Installation view Gladstone Gallery, New York
Courtesy l’artista e / the artist and Gladstone Gallery, New York – Bruxelles
Foto / Photo Roman März

Al Castello di Rivoli, Comte presenta undici interventi murali monumentali, pensati appositamente per le sale del terzo piano della residenza storica reale. Di fatto, si tratta di una serie di moduli ripetuti nello spazio che si ispirano alle decorazioni settecentesche dei soffitti e delle pareti dell’edificio principale del museo. Ma non solo: l’artista trae ispirazione anche dai movimenti geologici della collina al di sopra della quale sorge il museo, come risultato della stratificazione dei ghiacciai in epoca neozoica. Queste informazioni vengono poi tradotte in sequenze ottiche e segni grafici infiniti che assomigliano a codici da decifrare, figli dell’epoca digitale in cui viviamo.

Tuttavia, il suo intervento site-specific al museo è stato arricchito anche da una recente ricerca a proposito del mondo sottomarino, da intendere come luogo animato ancora una volta da pattern di vite misteriose e sommerse. L’approccio di Claudia Comte è sicuramente minimalista, forte della lezione di Sol Lewitt, Bridget Riley e John Armleder, artista – quest’ultimo – da cui lei ha imparato molto.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e inglese), pubblicato dal Castello di Rivoli stesso. All’interno ci saranno dei saggi delle curatrici, le immagini delle opere in esposizione ed una cronistoria selezionata degli interventi murali realizzati dall’artista da dodici anni fa ad oggi.

The Morphing Scallops (black on white) (Le capesante che si trasformano – nero e bianco), 2019
Pittura acrilica su muro / Acrylic wall painting
396 x 1235.13 cm
Veduta dell’installazione / Installation view Gladstone Gallery, New York (11 gennaio – 16 febbraio 2019 / January 11 – February 16, 2019)
© Claudia Comte
Courtesy l’artista e / the artist and Gladstone Gallery, New York – Bruxelles e / and KÖNIG Galerie, Berlino/Londra
Foto / Photo Roman März

Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma

A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio

31 ottobre 2019 – 23 febbraio 2020

Castello di Rivoli
Museo d’Arte Contemporanea

Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino

info@castellodirivoli.org
+39 011 9565222

www.castellodirivoli.org

Manuela Valentini

Arte&Cultura Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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