Uscirà questo venerdì 22 novembre l’album postumo di Leonard Cohen, Thank you for the dance, nove brani curati e completati dal figlio Adam. Il grande cantautore è morto nel 2016, lo stesso anno in cui ha fatto uscire il suo ultimo album, You want it darker. Di quello splendido album che in questi tre anni abbiamo imparato ad apprezzare, sono rimasti dei pezzi inediti, incompleti. Adam ha deciso di mettersi a lavoro e di regalare al mondo un altro grande capolavoro firmato Cohen.

Un commuovente addio da parte del figlio e amici a Leonard Cohen

Il figlio del grande artista ha spiegato, in un’intervista rilasciata al New York Times, che il progetto è nato nel 2016: è stato suo padre a dirgli di voler vedere quelle tracce un giorno completate. Ha confidato che è stato il padre a dargli i consigli necessari per la riuscita dell’album, quali strumentazioni usare, quali sentimenti avrebbe voluto evocare nel lavoro finito.

Leonard Cohen era in quel momento vittima di una terribile leucemia, da qui la decisione di affidare il proprio – futuro – lavoro al figlio.  Il nuovo album non sarà un insieme di scarti o canzoni non ritenute adeguate dall’artista, ma un lavoro che egli stesso avrebbe voluto vedere completato. I nove brani che lo compongono toccano i temi più svariati: sesso, morte, fede e politica. I protagonisti concettuali sono Karl Marx e Cristo ma non mancano i classici pezzi in stile Choen, inconfondibili grazie alla loro profondità e schiettezza.

Impressionante ed acuta la canzone Moving on, dedicata all’ex amante e musa dell’artista Marianne. Il cantautore aveva registrato la parte vocale della canzone fino alla fine del maggio 2016, quando lo aveva raggiunto la notizia della morte del suo grande amore.

Nella realizzazione di Thank you for the dance, Adam si è stato aiutato da amici e ex collaboratori del padre tra cui Beck, Damien Rice, Jennifer Warnes, Leslie Feist e Javier Mas, che pur di suonare la chitarra personale di Leonard Cohen è arrivato da Barcellona.