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Messina, esplosione al deposito di fuochi d’artificio: cinque vittime

Una gravissima esplosione si è verificata in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. L’incidente è avvenuto in località Cavalieri nella giornata del 20 novembre. Sul posto sono arrivate diverse squadre dei vigili del fuoco. Il tragico bilancio è di cinque morti. Tra le vittime c’è Venera Mazzeo, 71 anni, la moglie del titolare.

Uno dei feriti è stato individuato dai vigili del fuoco sotto le macerie ed estratto vivo. L’uomo è stato poi trasferito in ospedale. Nella zona si è sentito un boato e subito dopo uno più forte che si sono uditi fino a Milazzo e che hanno causato panico. I feriti sono stati trasportati per un primo intervento all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), con mezzi di fortuna.

Nella zona dell’esplosione si sono verificate scene di dolore e di panico. Sono accorsi parenti e amici della famiglia titolare del deposito. Si tratta della famiglia Costa che produce fuochi d’artificio di prima, seconda e terza categoria. E che organizza anche spettacoli pirotecnici per privati o enti pubblici.

Nella fabbrica erano al lavoro anche quattro operai di una ditta esterna. Al momento non è ancora chiaro se tra le vittime accertate ci siano anche alcuni di loro. O se siano ancora tra i dispersi. La produzione dei fuochi avveniva in un vecchio casolare in contrada Cavalieri-Femmina morta. La famiglia Costa ha una pagina Facebook in cui pubblicizza i propri prodotti e gli eventi con i giochi di fuoco realizzati. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intevenuti polizia, carabinieri e numerose ambulanze.

Nell’ospedale di Milazzo (Me) sono stati ricoverati con ustioni e in gravi condizioni, Bartolomeo Costa, 37 anni, figlio del proprietario della fabbrica di fuochi d’artificio e Antonio Bagnato, anche lui lavora nella ditta. Secondo alcune notizie apprese nella zona dell’incidente gli operai che si trovavano nella fabbrica dovevano montare alcune porte in ferro e lavoravano per conto di una ditta di Milazzo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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