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Le “sardine” in piazza contro Salvini? Ora sono un marchio

La protesta anti leghista delle cosiddette “sardine” in piazza diventa un marchio registrato. La notizia è riportata online dall’agenzia AdnKronos. Come infatti scrive Ileana Sciarra il termine “6000 Sardine” diventa un marchio. Ciò significa che sta avvenendo la registrazione all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.

Dovremmo registrarlo presto – rivela all’Adnkronos Mattia Santori, uno dei giovani fondatori – se ne stanno occupando alcuni amici. Ma questo non vuol dire che nasca un movimento o che diventiamo un partito…”. Il marchio avrà il nome “6000 sardine”. Il logo è quello che fa capolino sul profilo Facebook ufficiale, ovvero un disegno a matita di una decine di sardine unite.

“Lo facciamo per evitare confusioni – chiarisce Santori all’agenzia di stampa -. Vogliamo tutelare l’onda che ha riempito piazza Maggiore a Bologna e che ora si sta diffondendo in tutta Italia”. “A Milano, per esempio – spiega – scenderemo in piazza il 1 dicembre. Eppure in queste ore hanno lanciato un evento fake che, in poco tempo, ha registrato migliaia di adesioni. Col marchio registrato potremo sconfessare eventi che non ci appartengono. E dire ‘no, questi non siamo noi’ con una certa ufficialità”.

Andrea, Giulia, Roberto e, appunto, Mattia. Sono loro i quattro amici emiliani, poco più che trentenni, che hanno dato vita alle sardine. Sono riusciti a radunare a Bologna, in piazza Maggiore, 15 mila “sardine” (ma secondo alcuni osservatori anche di più) per sfidare in contemporanea Matteo Salvini.

Tutto questo è avvenuto nella giornata di giovedì 14 novembre scorso. In quella data il leader della Lega ha lanciato dal palco del Paladozza la candidatura di Lucia Bergonzoni alla presidenza della regione Emilia-Romagna. Il contraltare di questa iniziativa è stata la Piazza Maggiore colma di persone “stipate come sardine” per protesta contro il razzismo che alla Lega viene attribuito.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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