Musica

Accetto Miracoli: esce oggi l’attesissimo album di Tiziano Ferro

Per Tiziano Ferro è stato un anno senz’altro di cambiamento e crescita personale: Los Angeles, l’incontro casuale con Timbaland, ma soprattutto l’amore e il matrimonio con Victor. Accetto Miracoli è un titolo che parla proprio di questo, della voglia e della capacità di stupirsi e reinventarsi anche a 40 anni. L’album è uscito oggi e già promette di fare grandi numeri.

In Accetto Miracoli di Tiziano Ferro, anche un duetto con il suo idolo Jovanotti

Fra i brani, In mezzo a questo inverno parla della perdita di sua nonna Margherita, oppure a Casa a Natale, dove tratta il tema della solitudine, leit motiv della sua vita.

È il tema più complesso della mia vita, mi sono sempre sentito un outsider, fin da bambino, perché ero grasso, emarginato, non amavo il calcio e non andavo alle feste.

E adesso?

Non è che diventi felice, ma inizi ad accogliere ciò che accade come parte di un copione che troverà un senso. Mi piace la meditazione, prendersi un minuto prima di rispondere, è faticosissimo perché la risposta ce l’ho in almeno tre lingue ed è sempre molto buona, ma non reagire ti aggiunge valore come essere umano.

Nell’album anche un duetto, Balla Per Me, con Jovanotti, suo idolo storico fin da quando era adolescente:

Era il 1987 e io avevo l’astuccio e il diario da Jovanotti e a Carnevale mi sono vestito come lui, con il chiodo rosso e il cappellino con la scritta ‘Boy’. Balla per me non è un featuring, ma un duetto ed è come se cantassimo insieme da 15 anni. D’altronde (scherza) io canto con lui dal 1987.

L’incontro con Timbaland: “mi ha costretto a mettermi in gioco come un alunno”

Jovanotti non è però l’unico idolo con cui Ferro ha avuto a che fare quest’anno. Timbaland, suo idolo da quando aveva 16 anni, lo ha incontrato per un caffè e da quell’incontro è nata una canzone e mezza e la proposta di un progetto più definito. Per Ferro l’esperienza è stata emozionante, ma anche dura:

Dopo 18 anni di lavoro in una zona di conforto, per una persona come me, di provincia, con la stessa famiglia anche per un disco, è stato importante cambiare qualcosa a 40 anni, e lavorare con un guru come Timbaland mi ha costretto a mettermi in gioco come un alunno, con tutto da perdere, a propormi da zero. Ha dovuto capire come canto, scrivo e quella piccola venatura di sana paura ha portato a una crisi creativamente importante.

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