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Violenza sulle donne, Mattarella: “È un’emergenza pubblica, c’è molto da fare”

Si celebra oggi, 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “La violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica – recita il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella -. Per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti. Consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute”. “Molto resta ancora da fare” insiste Mattarella. “Ogni donna deve sentire le istituzioni vicine”.

“Politica e cultura alleate”

“Il mio pensiero, stamattina, va alle tante donne che, ancora in queste ore, sono morte in mare – ha scritto su Facebook la senatrice Pd Monica Cirinnà -. Sono donne che hanno cercato di sottrarsi alla violenza, agli stupri, alla sottomissione. La violenza contro le donne è triste cronaca di ogni giorno, in Italia e anche nel mondo. C’è ancora moltissimo da fare. Il contrasto alla violenza nasce dalla prevenzione e dalla costruzione di una vera cultura dell’eguaglianza. Anche attraverso una legislazione adeguata e attenta alla condizione femminile. Dalla parità salariale alla conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, non può esserci coesione sociale senza piena cittadinanza femminile. Una realtà che nasce anzitutto dal contrasto alla violenza di genere. Politica e cultura devono essere alleate in questa battaglia”.

“Non si uccide per amore”

“La violenza sulle donne è una questione culturale – ha scritto su Twitter Elena Bonetti, ministra per Pari opportunità e per la famiglia -. Occorre cambiare atteggiamento, cambiare la narrazione culturale, dare un nome preciso alle cose. Un uomo non uccide una donna per amore, non è più accettabile più nemmeno che venga detto”. Per la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo la violenza sulle donne è “una piaga sociale”. al fine di bloccarla occorre “combattere tutti insieme e con ogni mezzo”. Come Ministro – ha affermato su Twitter – voglio battermi per contrastare sia la violenza fisica sia economica, a partire dall’introduzione della parità di genere nelle retribuzioni”.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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