Sono in crescita del 10% in un solo anno (rispetto al 2018) le persone che hanno scelto di sopravvivere a se stesse. Si tratta in tutto di 377 uomini e donne in tutto il mondo. Sono quelle che credono nel mito della “Bella Addormentata” e hanno deciso di farsi ibernare dopo la morte.
Solo tre aziende nel mondo
Una tecnica, quella della criogenesi, che nel mondo viene offerta solo da tre aziende. Con una di queste collabora anche una società italiana, l’agenzia di pompe funebri di Mirandola (Modena). L’unica nel nostro Paese a offrire questo “servizio” in collegamento con una società russa.
Un servizio da 36mila dollari
A proporre in Italia la possibilità di ibernarsi per risvegliarsi nel futuro è la Polistena human cryopreservation, società a cui può fare riferimento chiunque voglia crioconservarsi. Il complesso procedimento da seguire viene raccontato al Corriere della Sera dal titolare dell’agenzia di pompe funebri Filippo Polistena. Il costo del servizio base è di 36mila dollari circa, nei quali sono compresi il trattamento del corpo una volta arrivato a destinazione in Russia.
Viaggio in Russia
Il paziente può scegliere di recarsi ancora vivo in una clinica privata nei pressi della società russa. Quindi essere sottoposto al trattamento, oppure può essere “spedito” dopo la morte. In questo ultimo caso il corpo va trasportato in sede all’interno di un sarcofago su un volo diretto. Un’operazione che costa 7mila dollari. Il volo deve essere diretto per evitare perdite di tempo che potrebbero danneggiare il corpo. Il pagamento si può effettuare anche a rate. Alla firma del contratto la società chiede un versamento iniziale di 3.600 dollari, il resto può essere dilazionato.
Un procedimento complesso
Fino a questo momento sono conservate in questo modo 71 persone, cinque delle quali arrivano da Mirandola. La criogenesi, spiega sempre Polistena, comincia nella Rianimazione in cui si trova il paziente morente. Una volta dichiarata la morte i tecnici riavviano la ventilazione ai polmoni e l’afflusso di sangue al cervello. Somministrano sostanze per evitare ischemie e danni all’organismo. Si immette il corpo in acqua gelida e lo si conduce a destinazione. Si monitora poi come il cervello risponde ai trattamenti e viene iniettata la soluzione crioprotettiva. L’obiettivo è di evitare il congelamento dei tessuti. Infine il corpo viene immerso nell’azoto liquido e portato gradualmente a -196 gradi.