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Dicembre: tutte le mostre da vedere in Italia e all’estero

Dicembre: fiere, mostre d’arte contemporanea e non solo… Come ogni mese VelvetMag ha il piacere di fornirvi alcuni preziosi consigli riguardo a cosa vedere in Italia e all’estero l’ultimo mese dell’anno. Allora prendete una penna per segnare in agenda!

© Art Basel

ART BASEL MIAMI

Art Basel Miami è una fiera che si terrà in Florida dal 5 all’8 dicembre al Miami Beach Convention Center. Saranno presenti oltre 200 importanti gallerie del Nord America, America Latina, Europa, Asia e Africa che porteranno dipinti, fotografie, sculture, installazioni e video di artisti emergenti ed affermati. Entusiasmante sarà anche il programma di mostre speciali che hanno a che fare con altre discipline quali la musica, il cinema, l’architettura ed il design. Maggiori informazioni al sito ufficiale https://www.artbasel.com/miami-beach

ROMA

In occasione del conferimento del Premio Presidente della Repubblica 2016 per la Scultura a Giovanni Anselmo (Borgofranco d’Ivrea, 1934), l’Accademia Nazionale di San Luca dedica all’artista la mostra Giovanni Anselmo. Entrare nell’opera, una retrospettiva che ripercorre gli oltre cinquant’anni dell’attività artistica del maestro d’Arte Povera. In mostra 27 opere appositamente selezionate dall’artista, tra le più significative dell’intera sua produzione. Opere per la maggior parte di grandi dimensioni, che spaziano dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, provenienti, oltre che dalla sua collezione personale, da importanti istituzioni, gallerie e raccolte private italiane.

Olivo Barbieri: Adriatic Sea (staged) Dancing People 2015

AOSTA

Olivo Barbieri. Mountains and Parks è la personale dedicata ad uno dei maggiori fotografi contemporanei che rimarrà aperta fino al 19 aprile 2020 al Centro Saint-Bénin di Aosta. In esposizione oltre 50 opere che ripercorrono circa vent’anni di carriera di Barbieri, oltre ad una serie di grandi immagini inedite a proposito delle montagne della Valle d’Aosta realizzate per l’occasione. Non manca anche un ciclo di immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna, nonché la proiezione di un video del 2006 realizzato in Cina. A cura di Alberto Fiz, la mostra propone fotografie di panorami ripresi dall’alto, in cui la tecnica della messa a fuoco selettiva consente di evidenziare solo alcuni elementi lasciando volontariamente sfocato il resto della scena.

TORINO

Rimaniamo nello stesso ambito per parlare della mostra Wo | Man Ray. Le seduzioni della fotografia, aperta fino al 19 gennaio 2020  a Camera – Centro Italiano per la Fotografia. A cura di Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, la personale presenta circa duecento fotografie, realizzate a partire dagli anni Venti a Parigi, dove Man Ray divenne protagonista assoluto delle stagioni dadaista prima e surrealista poi, fino alla morte (avvenuta nel 1976). Il percorso della mostra è tutto dedicato ad un preciso soggetto, la figura femminile, fonte di ispirazione primaria dell’intera sua poetica, in particolare nella sua declinazione fotografica. Per maggiori informazioni clicca qui.

Man Ray. Exposition “Man Ray, l’oeuvre photographique” à la Bibliothèque nationale de France. Catalogo della mostra con stampa ai sali d’argento in copertina. Collezione privata, Parma © Man Ray Trust by SIAE 2019.

BOLOGNA

Bologna “la Grassa” – ma anche la “Dotta” – si prepara ad accogliere una grande mostra: Etruschi | Viaggio nelle terre dei Rasna. L’apertura al pubblico è prevista il 7 dicembre al Museo Civico Archeologico. Nello spazio di Via dell’Archiginnasio 2 saranno riuniti circa 1000 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali. L’esposizione vuole essere un affascinante viaggio nelle terre degli Etruschi tra archeologia e paesaggi sorprendenti e metterà in risalto le novità di scavo e di ricerca sulla storia di uno dei più importanti popoli dell’Italia antica. Per gli orari di apertura e biglietti consultare la pagina http://www.museibologna.it/archeologico/articoli/49080/offset/0/id/99212

MILANO

In occasione del centenario dalla nascita, Palazzo Reale di Milano presenta una mostra incentrata sul percorso creativo di Emilio Vedova (Venezia, 1919 – 2006). La personale – a cura di Germano Celant – aprirà i battenti il 6 dicembre nella spettacolare Sala delle Cariatidi e ruoterà attorno a due periodi decisivi per l’evoluzione del pensiero pittorico dell’artista veneziano: gli anni ’60 e gli anni ’80. In questo contesto sono esposte, sia a muro che a pavimento, circa 70 opere, alcune delle quali di imponenti dimensioni, tra cui il celebre Absurdes Berliner Tagebuch ’64 che si potrà ammirare nella sua integrità.

Plinio Nomellini
Baci di sole, 1908
olio su tela, 93×119 cm
Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, Novara

NOVARA

Divisionismo. La rivoluzione della luce ambisce ad essere la mostra più importante dedicata al Divisionismo realizzata negli ultimi anni. Rimarrà aperta fino al 5 aprile 2020 al Castello Visconteo Sforzesco a Novara. È curata dalla nota studiosa Annie-Paule Quinsac, tra i primi storici dell’arte ad essersi dedicata al Divisionismo sul finire degli anni Sessanta, esperta in particolare di Giovanni Segantini, di Carlo Fornara e di Vittore Grubicy de Dragon, artisti ai quali ha dedicato fondamentali pubblicazioni ed esposizioni. Ordinata in otto sezioni tematiche, l’esposizione consta di settanta opere di grande qualità e bellezza, provenienti da importanti musei e istituzioni pubbliche e da collezioni private. In esposizione dipinti di: Tranquillo Cremona, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Giovanni Segantini ed altri maestri della pittura ottocentesca.

PADOVA

Segnaliamo con piacere una mostra di scultura assai originale che si potrà visitare fino al 9 febbraio 2020 al Palazzo del Monte di Pietà di Padova. Mostra d’arte a sviluppo tematico – tra le poche in Italia – “Incontro e Abbraccio” esplora, attraverso una rassegna di 120 sculture del Novecento, le diverse sfaccettature della condizione umana. In esposizione capolavori di Auguste Rodin, Vincenzo Gemito, Arturo Martini, Pietro Canonica, Jacques Lipchitz, Agenore Fabbri, Virgilio Guidi, Luciano Minguzzi, Fernad Legèr, Henry Moore, Marcel Duchamp, George Segal, Salvator Dalì, Lorenzo Quinn, Igor Mitoraj fino alle tendenze iconiche di fine secolo.

FERRARA

Invece, a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti, dal primo di dicembre si potrà vedere De Nittis e la rivoluzione dello sguardo, una mostra dedicata ad una figura di spicco – insieme a Giovanni Boldini – della scena artistica parigina di fine Ottocento: Giuseppe De Nittis, per l’appunto. Trasferitosi nella capitale francese nel 1868, De Nittis entrò subito in contatto con la committenza dei grandi collezionisti e mercanti, stabilendo al contempo fondamentali e proficui rapporti con i colleghi francesi tra cui Degas, Caillebotte, Manet e Monet. L’esposizione ferrarese si propone di rileggere la parabola creativa di De Nittis analizzando per la prima volta la sua produzione da un punto di vista formale e tecnico al fine di mettere in luce la sua peculiare risposta alle poetiche della modernità.

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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