Riccardo Cocciante la tocca piano: ai giornalisti che lo hanno intervistato per il ritorno a Roma di Notre Dame de Paris, il cantante italo-francese parla dell’esigenza di un premio per la musica in Italia.
Riccardo Cocciante: “Serve un grande premio per la musica, che faccia vincere il lavoro di tutta la squadra”
In Italia manca un grande premio per la musica, tipo Grammy. Esiste in moltissimi Paesi, ma da noi no, perché si punta tutto su Sanremo. È la risposta che ricevo quando propongo l’idea. Però sono cose diverse: a Sanremo, che non biasimo, ci deve essere, ha fatto scoprire tanti talenti, si premiano la canzone e il cantante, mentre un grande riconoscimento di qualità per l’album, gli interpreti, i produttori, gli autori e così via andrebbe a premiare il lavoro di tutta la squadra.
L’esigenza di un premio che metta al centro non solo la bravura dei cantanti, ma la forza del team alle sue spalle, è un qualcosa di fisiologico per l’industria musicale e non solo. Il cinema italiano premia i produttori, gli autori, le maestranze; manca però tale riconoscimento nel panorama musicale italiano. La richiesta rappresenta e accoglie probabilmente le frustrazioni e i desideri di più di metà dei lavoratori del settore; chissà che le parole di Cocciante vengano ascoltate o rimanga un urlo nel vuoto?
Al momento, il cantante è impegnato nelle repliche di Notre Dame de Paris, nata poco più di 20 anni fa, nel 1998. Il cast comprende la new entry di Elhaida Dani, vincitrice nel 2013 di The Voice proprio con Cocciante coach, per il ruolo di Esmeralda.
Dopo i successi di Pesaro, Verona, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Torino, Notre Dame De Paris sarà al Palazzo dello Sport di Roma dal 27 al 29 dicembre e dal 2 al 6 gennaio, per poi toccare le città di Trieste, Brescia Genova, Eboli, Reggio Calabria, Catania, Ancona, Jesolo e tornare a Milano.