Questa settimana la rubrica di Velvet Mag “In Libreria” consiglia 5 novità editoriali. L’avventura di un gruppo di amici nella splendida e misteriosa Umbria; lo spazio interiore, il dolore e la speranza di Elena Ferrante; i delitti eccellenti che hanno cambiato la storia d’Italia; le fratture apparentemente senza ricomposizione dell’Europa a trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino; la vicenda rocambolesca, spettacolare ma forse drammatica dell’ascesa al potere di Matteo Salvini

Giro di vento di Andrea De Carlo (La Nave di Teseo)
Due uomini e due donne, amici milanesi di vecchia data, vanno in Italia centrale con un agente immobiliare. Vogliono vedere un gruppo di case di campagna che desiderano acquistare. Ma sulle boscose colline umbre li attende qualcosa di totalmente inaspettato. A ogni capitolo il punto di vista si sposta, in un crescendo di dubbi e illuminazioni…

 

La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante (edizioni e/o)
Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione.

 

I grandi delitti che hanno cambiato la storia d’Italia di Bruno De Stefano (Newton Compton)
Negli ultimi cinquant’anni mafia, camorra e criminalità comune hanno compiuto una mattanza che non ha eguali in nessuna parte del mondo: l’Italia è il Paese con il maggior numero di vittime che appartengono alla società civile, al mondo delle professioni, alla Chiesa, alle forze dell’ordine e alle istituzioni. Il lungo elenco dei “delitti eccellenti” comprende politici, magistrati, giornalisti, docenti universitari, avvocati, poliziotti, carabinieri, parroci. Uomini che hanno scelto di mettere l’amore per la giustizia e la verità al primo posto: una scelta che è costata loro la vita. Ma l’orrore per queste esecuzioni ha scosso l’opinione pubblica al punto da far diventare queste vittime dei simboli della lotta contro le ingiustizie, un monito eterno a non dimenticare che l’indifferenza uccide. Questo libro fa luce sui delitti che hanno spesso messo in pericolo le istituzioni e talvolta cambiato in modo profondo il percorso della storia del nostro Paese.

 

L’impero diviso di Federico Fubini e Ivan Krastev (Solferino)
Come il benessere ha impedito all’Occidente di vedere dieci anni fa l’arrivo di una profonda crisi finanziaria, così oggi sembra che un lungo periodo di pace abbia cancellato la memoria delle tragedie del Novecento e i sacrifici per la democrazia. In queste pagine Federico Fubini e Ivan Krastev riflettono sul grande rischio che corre quell’impero diviso che è oggi l’Unione europea: spaccato fra ricchi e poveri, fra sicuri e insicuri, orientali e occidentali, meridionali e nordici. A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, che archiviava il socialismo reale, una nuova guerra fredda sembra spaccare il Continente, tra centro e periferia, esacerbata dal risentimento sovranista. Una frattura che emerge in queste pagine attraverso una disamina impietosa di una larga schiera politica e intellettuale che ha sottovalutato i problemi dell’adozione di un unico modello vincente, quello tedesco e dell’Europa di maggior successo, da parte delle regioni più arretrate. Il nazionalismo si nutre anche di complessi d’inferiorità e voglia di rivincita. La posta in gioco, ora più che mai, sono la tolleranza, la tenuta della democrazia e delle libertà economiche.

 

Il dittatore di Giampaolo Pansa (Rizzoli)
Chi l’avrebbe mai detto? Matteo Salvini ci sembrava un politico di terza o quarta fila. Per di più cresciuto in una parrocchia da poco, la Lega Nord di Umberto Bossi. Il suo padrino appariva destinato a una misera fine. Che futuro poteva avere quel milanesone massiccio, senza arte né parte, che non aveva neppure saputo prendere una laurea in Storia, una delle più facili, diventando un fuoricorso professionale? Ma la politica, almeno quella italiana, è un congegno magico che riserva mille sorprese. E così, anno dopo anno, il Sal-vini ha scalato il sesto grado del potere pubblico. Nelle elezioni europee di maggio ha conquistato il 34 per cento dei voti. E ha subito iniziato a governare, pur non avendo il titolo costituzionale per farlo. Il titolo di questo nuovo libro è secco e duro come un colpo di fucile: il Dittatore. Ecco che cosa è diventato il capitano leghista. Le sue prime scelte lo confermano. Vorremmo sbagliarci. Ma siamo appena all’inizio di una storiaccia che durerà anni.