Adesso è ufficiale. L’Agenzia Mondiale antidoping (Wada) ha deciso di escludere la Russia dalle Olimpiadi per quattro anni. Lo ha comunicato un portavoce della Wada al termine del Comitato Esecutivo riunito a Losanna, lunedì 9 dicembre.

Mosca, pertanto, non potrà partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 e ai Giochi Invernali di Pechino 2022. La condanna nei confronti della Russia, una delle più grandi e importanti nazioni del mondo, è relativa a una sorta di “recidiva”. Le autorità sportive moscovite, cioè, avrebbero continuano imperterrite, malgrado i sospetti, a falsificare i dati dei controlli antidoping sui propri atleti.

Potranno però, adesso, presentare appello al Tribunale di Arbitrato per lo Sport (TAS) che avrà l’ultima parola. La Russia non potrà inoltre né ospitare né candidarsi per organizzare grandi eventi sportivi.

L’Esecutivo ha dunque sposato in toto la raccomandazione fatta dal Comitato di controllo della conformità (Crc) dalla stessa Wada. Ossia quella di escludere la Russia dalle principali competizioni sportive per i prossimi 4 anni. Questo a causa della presunta alterazione dei dati del laboratorio di Mosca consegnati lo scorso gennaio.

La squalifica sarà estesa anche ai dirigenti sportivi e ai membri del governo. Essi non potranno presenziare ai principali eventi sportivi. Come però già successo ai Giochi di Pyeongchang 2018, gli atleti russi che dimostreranno di essere puliti ed estranei al doping di Stato potranno gareggiare come neutrali.