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Steve Jobs, venduto all’asta a 84 mila dollari un floppy disk col suo autografo

Non conosce tramonto il mito di Steve Jobs, il fondatore della Apple. L’uomo che, prima con i personal computer, poi con gli smartphone, ha cambiato le nostre vite. Un collezionista, infatti, ha sborsato la bellezza di 84 mila dollari per assicurarsi un floppy disk con la sua firma.

A fine novembre il reperto tecnologico degli anni ’80/’90 era stato messo all’asta con un valore stimato di 7.500 dollari. Il floppy di Macintosh era “in ottime condizioni”. Siglato con un pennarello nero da Jobs che solitamente era riluttante a mettere il suo autografo.

Il pezzo di storia dell’informatica è stato certificato e venduto dalla società RRAuction, la stessa che ha messo all’asta il biglietto da visita di Jobs, Ceo di Apple fino al 2011. In quell’anno egli si dimise per motivi di salute. Il valore stimato della business card è di 500 dollari, l’offerta migliore al momento si aggira a 636 dollari, più o meno quanto costa un iPad Air.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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