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Un libro sul comodino di Marco Lombardi

Qual è il confine fra il reale e il virtuale? Perché solo poco tempo addietro fra i due concetti sembrava esserci una netta differenza mentre oggi fra realtà e irrealtà il limite è sempre più labile? Viviamo sprofondati nell’idolatria della tecnologia e non ce ne accorgiamo. L’invasività della Rete è dilagante. Tutto questo sta trasformando le nostre relazioni umane.

È il tema, vitale per il futuro di ciascuno di noi, che Marco Lombardi indaga nel suo terzo romanzo: GiokaconMe (L’Erudita). Un racconto appassionato sul filo di un noir erotico. Che però travalica l’ossessività del sesso per proporre all’attenzione del lettore una riflessione più alta: il mondo virtuale è un paradiso terrestre? O rischia, piuttosto, di diventare un inferno?

Nel romanzo c’è una storia d’amore, quella con Carlotta, che è reale ma piena di lati oscuri, mentre quella con GiokaconMe – che Mura ha incontrato in Rete – è appassionata, pur essendo del tutto virtuale. Una specie di schizofrenia dell’anima simile appunto a un noir erotico. Qualcosa che Mura, su suggerimento dell’amica Paolina, decide di trasporre in un romanzo la cui finzione metterà in luce la “vera verità”.

 

 

Siamo minacciati dal mondo virtuale – spiega Marco Lombardi -. Ed è un paradosso, perché i problemi della cosiddetta contemporaneità sono via via più concreti, cioè reali. Attraverso i social recitiamo dei copioni, invece di ‘essere’, preferendo quella dimensione di presunta vita rispetto a quella vera, fatta di persone vere ed emozioni vere”.

“In un mondo che cerca disperatamente (e inutilmente) di rimuovere il concetto di imperfezione, la virtualità sembrerebbe la soluzione. Nasce da questo pensiero la storia di GiokaconMe – precisa l’autore -: un semplice nickname dietro il quale potrebbe esserci chiunque, anche nessuno. Eppure Mura si fa prendere da questa seducente irrealtà, giocandosi quasi tutto. Come in una mano di poker”.

Marco Lombardi nasce a Torino nel 1962. È critico cinematografico ed enogastronomico (Il Messaggero, Gambero rosso, MyMovies) e insegna Cinema ed enogastronomia presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e in Sapienza. Ha scritto altri due romanzi (I nuovi amici, Terremotività) e una raccolta di poesie (Il moto che ci resta) che gli è valsa una menzione al Premio Cesare Pavese. È l’inventore della Cinegustologia, un linguaggio sperimentale che consente di raccontare il cinema attraverso la tavola, e viceversa. È questo il meccanismo di “Come ti cucino un film”, il programma televisivo in onda su Gambero rosso channel di cui è autore e conduttore.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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