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Addio a Emanuel Ungaro, lo stilista che amava le donne

In principio c’erano i plissè, i vestiti a pois, le stampe, i drappeggi, i colori intensi e i volumi importanti. Da quindici anni invece erano rimasti solo i profumi. Ed è forse per questo che in molti associano prettamente il nome di Ungaro alle sue fragranze. Ma il grande couturier era ben altro. Uno stilista unico capace di realizzare l’abito direttamente sul corpo della donna, senza disegnare prima il bozzetto. Si è spento il 21 dicembre 2019 all’età di 86 anni a Parigi. Era nato il 13 febbraio del 1933 a Aix-en-Provence.

 

Parigi la città di Ungaro e la collaborazione con Balenciaga

Ungaro aveva origini pugliesi, precisamente di Francavilla Fontana. Suo padre anche era un sarto che si trasferì in Francia perché antifascista. La moda era quindi nel dna di Emanuel, un destino già scritto. Iniziò a cucire a soli sei anni quando ricevette in dono proprio una macchina da cucire. Prima di arrivare in Francia, però, Emanuel Ungaro si recò a Barcellona per lavorare al fianco di Balenciaga per bene sei anni. Per altri due anni, poi, lavorò per Courreges. Ungaro creò il proprio marchio nel 1965 e la sua prima collezione fu nel periodo cloù della moda futurista. Nel 1968 iniziò a produrre il pret a porter. Nel 2004 ci fu la sua ultima sfilata dopo oltre 35 anni di collezioni.

 

Stampe e sfumature con drappeggio

Lo stile del couturier divenne subito riconoscibile: un connubio di stampe e sfumature luminose con drappeggio. Aprì la sua prima boutique a Avenue Montaigne a Parigi. Nel 1996 l’azienda fu acquistata da Ferragamo. Dal 2004 aveva lasciato le passerelle.  ”Ho consacrato più di 35 anni della mia vita all’alta moda. L’ho amata con una passione divorante, affermava. Assieme all’universo che rappresenta: laboratori, artigiani, ricamatori, tutti detentori di un savoir faire che rischia di morire. Se c’e’ un dramma e’ quello di questa gente che perde l’arte e il lavoro. Certe sarte erano con me dall’inizio. Ma bisogna tagliare i fili, disfare questa famiglia che si era formata nell’armonia”.

 

 

Il “chirurgo” dell’eleganza

Ungaro era definito il “chirurgo dell’eleganza” per via di quel suo modo di creare con il camice bianco e la musica classica di sottofondo, sua grande passione. Disegnava ascoltando brani dell’opera, sinfonie che lo hanno sempre influenzato. «Il mio sogno è  fare abiti con gli stessi ritmi e le stesse armonie dei quartetti d’archi di Beethoven», era solito affermare. Molto spesso si fece promotore del connubio tra arte e musica, come quando realizzò dei costumi per il Teatro San Carlo di Napoli. «Un abito non deve essere portato, ma abitato». Un altro dei suoi dictat. Lo ricordiamo per le giacche maschili, i colori forti ed accesi, le fantasie floreali e multicolor. Una seducente femminilità che è stata il fil rouge dello stile di Ungaro.

 

Le muse di Ungaro

Caroline di Monaco, Isabelle Adjani, Salima Aga Khan, Catherine Deneuve, Jackie Kennedy, la duchessa di Windsor, Lauren Bacall, Ira Furstenberg, donne bellissime che hanno saputo interpretare alla perfezione lo stile del designer. Ma la sua prima musa fu l’attrice Ainouk Aimeè della quale fu per diverso tempo innamorato.

 

La riservatezza di Ungaro

Una vita lontano dai riflettori, vissuta con il massimo della normalità. Ungaro era sposato dal 1988 con Laura Bernabei da cui aveva avuto una figlia, Cosima. Un unione longeva con una donna che era anche la sua confidente, amica, musa, partner lavorativa. “La vita privata non c’entra con il lavoro, è mia e basta», affermava. Un’ esistenza vissuta in maniera riservata. Il suo addio anche avverrà quindi in maniera privata, lontano dai riflettori.

 

 

 

 

 

Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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