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Calcio, Ibrahimovic torna al Milan. I rossoneri cercano un nuovo leader

Dopo mesi di rumors adesso ci siamo. Zlatan Ibrahimovic è pronto a tornare al Milan. Contratto di sei mesi a circa 3 milioni netti. E con un’opzione sul rinnovo per un altro anno (a circa 6 milioni) in base al raggiungimento di determinati obiettivi personali, per gol e presenze.

Mancano solo alcuni dettagli secondari ma l’intesa è avviata verso una celere chiusura. Lo svedese dovrebbe essere a disposizione di Stefano Pioli già il 30 dicembre. Il giorno in cui è fissata la data della ripresa dei lavori a Milanello.  Ibra non scende in campo da metà novembre ma potrebbe farlo per la gara dell’Epifania contro la Sampdoria. Per vederlo in un buono stato di forma serviranno almeno un paio di settimane.

L’ottimismo che si respirava a Casa Milan prima di Natale si è concretizzato con i contatti nelle ultime ore. Zlatan ha detto sì dalla sua residenza di Los Angeles. La dirigenza rossonera voleva dare una scossa all’ambiente dopo la batosta (0-5) di Bergamo. E imprimere un segnale preciso: la stagione non può essere già scappata via a fine dicembre, vivacchiare a metà classifica non è un’alternativa credibile.

A Ibrahimovic infatti, oltre alle prestazioni, Zvonimir Boban e Paolo Maldini chiedono leadership all’interno dello spogliatoio. Aiutare i più giovani nel lavoro quotidiano e trasmettere lo spirito vincente che ha sempre avuto nel corso della sua carriera. Pioli, uno dei principali sponsor per questa operazione, ora dovrà trovare un modo per inserire Ibra. Potrebbe virare sulle due punte e rinunciare a Suso – il più fischiato dei tifosi – oppure continuare a puntare sul 4-3-3 con lo svedese nel ruolo di prima punta.

In questo caso uno tra Piatek e Leao potrebbe essere prestato fino a giugno. Il Milan punta anche Jean-Clair Todibo dal Barcellona, più freddo su Mohamed Elneny nonostante il padre del centrocampista egiziano – di proprietà dell’Arsenal ma in prestito al Besiktas – abbia dichiarato di “essere in trattative avanzate” con i rossoneri.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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