Lucia Azzolina sarà la nuova ministra della scuola dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti. Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori, andrà all’Università e alla Ricerca. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa di fine anno a Roma oggi 28 dicembre.

“Ci vuole un nuovo ministero…”

“Ringrazio il ministro Fioramonti: abbiamo la necessità, l’ho già detto, di rilanciare il comparto dell’Università. Non è vero che non abbiamo compiuto passi avanti, penso alla Agenzia nazionale delle Ricerche. Ora occorre fare qualche sforzo in più, penso a aumentare i fondi sul diritto allo studio. Sono convinto che la cosa migliore per potenziare il settore sia separare la scuola dall’Università“, ha affermato il premier. “Penso – conclude – a un nuovo ministero dell’Università e la ricerca”.

“Penso a un piano di riforme”

“Non solo è stata disinnescata l’Iva, ma abbiamo anche iniziato a realizzare alcuni degli impegni sui quali abbiamo chiesto la fiducia del parlamento e dei cittadini”, ha aggiunto il premier. “Ora abbiamo davanti a noi una maratona di tre anni – prosegue -, non significa che andremo a passo lento, marceremo spediti, ma questo spazio temporale ci consentirà di programmare senza l’affanno di questi mesi le nostre iniziative di governo. Vogliamo un piano ambizioso riformatore per realizzare quelle misure che il paese attende da anni per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

La ministra della Scuola, Lucia Azzolina

“Ecco le nostre priorità”

“Gennaio sarà l’occasione per fermarsi a riflettere. E confrontarsi per cercare di rilanciare l’azione di governo. Già scegliere l’ordine temporale delle misure da adottare sarà una scelta politica. Ma fatta nell’interesse dei cittadini e del Paese. “Abbiamo già presenti alcune priorità” tra cui “vogliamo snellire la macchina burocratica”.

Un sommerso da 100 miliardi

Per abbassare le tasse e tenere i conti in ordine evitando una procedura di infrazione dell’Ue “l’unica prospettiva seria e credibile è lottare contro l’evasione fiscale, un furto che svantaggia i cittadini onesti”, ha affermato il premier. “Abbiamo già dato un segnale ben preciso – ha aggiunto – l’economia sommersa vale circa 100 miliardi se recuperiamo ingenti risorse questa, non i proclami, è una strada concreta seria e perseguibile per abbassare davvero le tasse. Pagare tutti per pagare meno”. “Il 34% della spesa pubblica dovrà a priori essere destinato al Sud, è il principio che abbiamo fissato”, ha aggiunto.

Il ministro dell’Università e ricerca, Gaetano Manfredi