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Terrore a New York, attacco in casa del rabbino a colpi di machete

Follia antisemita negli Stati Uniti. Un uomo armato di machete è entrato in casa di un rabbino ebreo e ha seminato il terrore. Con il viso parzialmente coperto da una sciarpa ha ferito almeno cinque persone, tutti ebrei chassidisti. Due di essi sono in condizioni gravi. Erano in corso i festeggiamenti per la settima giornata delle celebrazioni di Channukah, la festa delle luci.

L’attacco è avvenuto nella città di Monsey, 50 chilometri a nord di New York. Secondo i media americani l’attentatore, un afroamericano, era riuscito a scappare dall’abitazione limitrofa alla sinagoga. E ciò nonostante i vari tentativi di fermarlo (anche con un piccolo tavolo per bloccargli il passaggio). Infine, però, è stato arrestato dalla polizia.

In un primo momento i media americani parlavano di un attacco in una sinagoga. Successivamente, tuttavia, l’Orthodox Jewish Public Affairs Council ha precisato in un tweet che è stata presa di mira l’abitazione di un rabbino. Al momento, la mattina di oggi 29 dicembre, le ricostruzioni dei fatti sono ancora parziali. Si sa che alcuni dei feriti sono stati colpiti ripetutamente. Uno almeno sei volte. Un altro in pieno petto: è quello nelle condizioni peggiori. Un’altra persona è rimasta ferita solo leggermente a un dito.

L’episodio si inserisce in una serie di attacchi antisemiti che si sono verificati negli ultimi giorni a New York. Attentati che hanno fatto alzare la guardia e rafforzare i controlli di polizia nell’area di Brooklyn, quella più colpita. “Un atto spregevole e codardo”. Così il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, commenta l’attacco.

“Voglio essere chiaro: l’antisemitismo e l’intolleranza sono ripugnanti e abbiamo assolutamente tolleranza zero per tali atti di odio”, mette in evidenza Cuomo. “Monitoriamo le informazioni che arrivano da Monsey”, afferma la polizia anti-terrorismo di New York. Condanna l’attacco anche il procuratore di New York, Letitia James: “C’è tolleranza zero per atti di odio di qualsiasi tipo, continueremo a monitorare la situazione” a Monsey. “Dopo gli attacchi dell’ultima settimana a Brooklyn e Manhattan spezza il cuore vedere ancora violenza. La comunità ebraica ha bisogno di maggiore protezione”, afferma il numero uno dell’Anti-Defamation League.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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