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Papa Francesco e l’appello alle famiglie: “A tavola via i cellulari”

Parole semplici, povere, verrebbe da dire. Ma di quelle che intendono scuotere l’apatia quotidiana di gesti e comportamenti a cui spesso non facciamo più caso. Le ha adoperate Papa Francesco nel corso dell’Angelus di domenica 29 dicembre, in cui la Chiesa ha celebrato la festa della Sacra Famiglia.

La Santa Famiglia, Gesù, Giuseppe e Maria, ha detto il papa “pregavano, lavoravano” e comunicavano tra loro. E “io mi domando – ha aggiunto – : tu nella tua famiglia sai comunicare o tu sei come quei ragazzi che a tavola, ognuno col telefonino sta chattando? In quella tavola sembra un silenzio come fossero a messa”.

Il pontefice ha poi lanciato un appello: “Dobbiamo riprendere la comunicazione in famiglia”. Francesco ha anche sottolineato che “la famiglia è un tesoro prezioso” e “bisogna sempre sostenerla e tutelarla”. Ha poi ricordato la Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria, costretta a recarsi in Egitto. “Solidarizza così – ha commentato Francesco – con tutte le famiglie del mondo obbligate all’esilio, solidarizza con tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria terra a causa della repressione, della violenza, della guerra”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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