Tecla Insolia: “Tornare a Sanremo è stata un’emozione unica” [INTERVISTA ESCLUSIVA]
A poco più di un mese dall’avvio di Sanremo 2020, aumenta di giorno in giorno la curiosità nei confronti dei giovani debuttanti della competizione: e tra gli otto ragazzi in gara per la categoria Nuove Proposte, le più grandi aspettative non possono che essere per la giovanissima Tecla Insolia. Classe 2004, vincitrice del Sanremo Giovani 2019 e pertanto ammessa direttamente al concorso della competizione, è recentemente tornata sul palco di Rai 1 per la finale delle selezioni Young. Lì, presentando il suo brano “8 Marzo“, ha di nuovo catalizzato l’attenzione, dimostrando di essere una realtà con cui fare i conti nell’ambito del pop più giovanile.
Alla corte di Amadeus e compagni, Tecla Insolia avrà l’occasione più importante per confermare le aspettative; sono sempre a scommettere su di lei per un Festival da protagonista. In attesa di vederla finalmente in gara contro gli altri sette ragazzi (cinque recentemente estratti dalla gara Young più i due vincitori di Area Sanremo), ha allora risposto a qualche domanda per Velvet. Dal successo dello scorso anno alle aspettative per il concorso, fino alla nascente carriera da attrice, la giovanissima artista di Piombino si presenta così al pubblico.
Intervista esclusiva a Tecla Insolia, prima grande rivelazione di Sanremo Giovani e protagonista annunciata delle Nuove Proposte 2020.
Velvet: Come è stato tornare in tv per la finale di Sanremo Giovani?
Tecla Insolia: Emozionante, ero agitatissima.
E’ sicuramente aumentata la tua confidenza con il palco. Cos’è cambiato, a livello artistico e personale, rispetto alle esibizioni dello scorso inverno per Sanremo Young?
8 Marzo è un brano che ho voluto fortemente, scrivendomelo gli autori hanno posto la loro fiducia su di me. Sono onorata di poter portare un brano che parla della donna e della sua forza, non desideravo altro!
Qual’è il tuo rapporto con un’istituzione della cultura e dello spettacolo italiano come il Festival di Sanremo? Lo hai seguito nel corso degli anni?
Ho sempre seguito il Festival di Sanremo, qualche hanno di più, altri meno.
Hai già ascoltato i tuoi colleghi della Giovani? Che idea ti sei fatta?
Sì, ognuno a qualcosa da raccontare e lo fanno tutti stili e linguaggi diversi, c’è varietà di genere.
La tua esplosione finora è stata fulminante. Quanto è stato importante il tuo percorso formativo in questo? Sappiamo che hai trovato la tua strada molto presto, investendo molto nello studio del canto e della recitazione.
Sono sempre stata dell’opinione che, senza lo studio, l’impegno, la passione e la dedizione non si raggiungerà mai niente. Sono grata ai miei genitori e alle persone vicino a me, di avermi dato la possibilità di fare ciò che mi piaceva fare, credendo in me più di quanto lo facessi io.
Hai sicuramente tutta una carriera davanti per scoprire i tuoi gusti, ma ci sono dei nomi, tra classici e contemporanei, ai quali ti rifai con particolare attenzione?
Ho già dei gusti ben definiti, ma che mutano ogni giorno. Ho tre colossi indistruttibili ai quali m’ispiro: Lucio Dalla, Fabrizio De André e Luigi Tenco. Anche contemporanei ne ascolti diversi, italiani e non…
E riguardo la recitazione che ci dici? Hai già due fiction in curriculum, intendi proseguire anche su quel fronte?