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Guerra a Baghdad dopo l’uccisione di Soleimani: “Soldati italiani via dalla base Usa”

Da due giorni sotto il fuoco dei mortai pro Isis nella base americana di Baghdad (Iraq), i soldati italiani hanno lasciato il compound militare della coalizione internazionale. Lo scrive Nicola Pinna sulla Stampa.

Il trasferimento dal compound “Union 3” ha riguardato tutti gli uomini italiani impegnati nell’operazione di addestramento delle forze di sicurezza irachene. Ed è avvenuto nel corso della notte fra ieri 6 e oggi 7 gennaio 2020.

Si tratta di circa cinquanta carabinieri. A decidere il trasferimento lo Stato maggiore della Difesa in accordo con i vertici della Nato. I nostri soldati, che partecipano alla Nato Mission Iraq, non torneranno a breve in Italia, riferisce ancora il quotidiano La Stampa. Si stabiliranno in “un un’altra zona, sicura e non lontana”.

Nessuna ipotesi di ritiro dei militari italiani dall’Iraq” ha poi precisato il ministero della Difesa italiano. La Germania, invece, ritirerà alcune delle sue truppe schierate in Iraq nell’ambito della della coalizione anti Isis. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Berlino.

La situazione caotica che sembra prodursi in Iraq in queste ore ha conseguenze precise. Deriva dalla bufera seguita all’uccisione da parte degli Stati Uniti del comandante delle forze speciali iraniane, Qassem Soleimani. Circa 30 soldati tedeschi di stanza a Baghdad e Taji saranno trasferiti in Giordania e in Kuwait. Lo ha detto un portavoce del ministero della Difesa ad Agence France Presse, aggiungendo che il ritiro “inizierà presto”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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