Allarme rosso per i livelli di inquinamento dell’aria. È scattato oggi 8 gennaio a Torino e in altri 12 comuni dell’area metropolitana, il divieto di circolazione per le auto diesel euro 5 costruite prima del 2013. Il blocco, in vigore anche domani 9 gennaio, è arrivato dopo dieci giorni consecutivi in cui le micropolveri hanno superato i 50 microgrammi al metro cubo.
Questa mattina il capoluogo piemontese si è risvegliato sotto una fitta nebbia. Il termometro di poco sotto lo zero. Lo stop ai diesel euro 5 si aggiunge alle limitazioni permanenti e al blocco dei diesel euro 4, in vigore da giovedì scorso. Domani è in programma un nuovo rilevamento della presenza nell’aria di polveri sottili. Secondo le previsioni di Arpa Piemonte, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, dovrebbero salire ancora a causa del persistere dell’alta pressione e delle nebbie.
Una cappa di smog avvolge comunque tutta la pianura padana. Scattano nuovi blocchi del traffico e limitazioni nel riscaldamento domestico e nelle attività agricole. Ma non è solo il Nord a prendere provvedimenti: l’aria inquinata impone divieti anche in Toscana, a Firenze e Viareggio.
Tutta colpa dell’anticiclone che da giorni staziona sull’Italia. Con poche speranze – stando alle previsioni meteo – che il quadro possa cambiare nel breve periodo. Al contrario, a metà settimana le nebbie potrebbero aggravare l’inquinamento. Lo stop agli euro 5 non riguarda solo Torino: li fermano anche altre città piemontesi. Come Alessandria e Novi Ligure. In Lombardia confermati i divieti a Milano, nonostante il calo dello smog registrato domenica, ed estesi da domani anche nelle province di Lodi e Mantova.
Divieti più rigidi a Cremona. Limitazioni revocate, invece, a Monza, Bergamo e Pavia. In Veneto, lo smog ha raggiunto il livello di allerta arancione: devono fermarsi i veicoli fino a diesel euro 4 compreso a Padova, Treviso, Venezia, Rovigo, Vicenza. Il rischio, se non ci sarà un calo dello smog è che a gennaio al Nord si arrivi anche all’ultimo livello, il “semaforo viola”, che blocca blocca tutte le auto euro 5 e introduce altre limitazioni ancora più severe.
Per diminuire il livello di inquinamento dell’aria la Coldiretti propone di aumentare parchi e giardini, pubblici e privati. “Perché le aree verdi ‘mangiano’ le micropolveri’. Un ettaro di piante – sostiene l’organizzazione agricola – in un anno elimina circa 20 chili di polveri e smog. Non si può continuare a rincorrere le emergenze – aggiunge la Coldiretti – bisogna intervenire in modo strutturale”.
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