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Il mistero delle mucche ‘tatuate’ come zebre: la scienza spiega il perché [FOTO]

Nelle ultime settimane la scienza ha spiegato il perché di un importante mistero riguardante alcune mucche ‘tatuate’ e dipinte come zebre. Alcune immagini infatti mostrano alcuni bovini, colorati con delle strisce bianche in orizzontale. Il motivo sarebbe del tutto scientifico e riguarderebbe una forma di prevenzione. Secondo alcuni studi sembra infatti che basti ‘trasformare’ una mucca in una zebra per ridurre il problema dei pesticidi.

Lo dimostrano alcuni ricercatori giapponesi, che hanno così svelato il mistero delle mucche tatuate. Pare infatti che secondo lo studio effettuato, colorare i bovini con delle righe bianche ha ridotto in misura considerevole gli attacchi di mosche e tafani. (Continua dopo la foto).

Mucche tatuate: svelato il mistero

Secondo quanto rivelato dallo studio pubblicato dai ricercatori giapponesi sulla rivista scientifica Plos One, dipingere strisce sulle mucche può ridurre l’uso dei pesticidi. Lo studio, condotto dal Centro di ricerca agricola di Aichi, prende avvio da alcuni esperimenti fatti in passato che suggerivano come i disegni zebrati o più genericamente in bianco e nero, attiravano meno mosche rispetto a quelli tutti neri (colore delle mucche giapponesi). Così gli scienziati hanno esplicitato il mistero delle mucche dipinte: colorando sei mucche. Secondo quanto emerso dallo studio la concertazione più o meno intensa di mosche e tafani sulle mucche, dipendeva dalla polarizzazione della luce. La ricerca dimostra infatti che gli insetti,  hanno meno probabilità di atterrare su superfici in bianco e nero. I bovini zebrati venivano morsi quasi il 50% in meno rispetto agli stessi animali totalmente neri. Questo perché con molta probabilità, le righe bianche allontanavano gli attacchi delle mosche e dei tafani. La conseguenza di tutto questo è che riducendo l’attacco degli insetti si riduce l’uso dei pesticidi utilizzati per abbatterli. Il risultato è un miglioramento dello stato dell’ambiente e una diminuzione dell’inquinamento con sostanze chimiche. Insomma una catena di montaggio, che salva flora, fauna e naturalmente anche gli esseri umani.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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