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Pianeta Social Network: i trend più importanti del 2020

Se Facebook e YouTube restano fra i social network con maggiore appeal al mondo, nel 2019 abbiamo visto Instagram raggiungere 1 miliardo di utenti attivi mensili. Un record che ha consentito a questo social di consolidarsi al quinto posto tra i principali di personal media del pianeta. Il 2020, invece, è l’anno di Tik Tok: dopo l’exploit dello scorso autunno è per il 2020 che si attende il boom. Questi sono alcuni scenari nel mondo dei social network. Ma quali sono i trend più attesi per l’anno che è appena cominciato? Molti analisti, in base al giudizio proprio, degli influencer nonché delle grandi aziende di marketing, hanno elaborato alcune tendenza. Ecco le principali.

Tik Tok

La app cinese che impazza fra gli adolescenti per i suoi video istantanei sta diventando l’ultima moda anche fra gli adulti. Recupera terreno settimana dopo settimana e oggi vanta 750 milioni di utenti attivi al mese. Il trend sta esplodendo, il che significa che dal 2020 Tik Tok dovrà essere tenuto sempre più in considerazione anche nelle strategie di marketing. Grandi brand come Pepsi, Nike e Sony Music stanno costruendo le loro community su TikTok.

Nano influencer

I marketer dello sconfinato mercato digitale, spiega Emanuele Loiacono di Ninjamarketing, stanno spostando la loro attenzione sui piccoli numeri. Non contano più tanto le Chiara Ferragni o i grandi marchi. Il popolo social vuole gli anti-eroi di Instagram. Persone comuni che però sfoderano una grande capacità di coinvolgimento dei propri follower. Essere piccoli ma carismatici, insomma, fa salire la propria reputazione online.

Digital detox

Nel 2019, segnala Ninjamarketing, si sono contate 78.000 conversazioni relative all’utilizzo sano dei social media. Il National Day of Unplugging (la giornata della disconnessione) ha ottenuto 3.300 menzioni nel 2019. La consapevolezza dell’impatto dei social media sulla nostra salute mentale è in aumento. La dipendenza da social media è un fenomeno conclamato. In questo modo cambia la percezione del panorama digitale. Scatta dunque, sempre più forte, l’esigenza di una “disintossicazione”: il digital detox, appunto.

L’Assistente Virtuale

Un assistente virtuale è un software che interpreta il linguaggio naturale (Natural Language Processing). Può dialogare con degli interlocutori umani allo scopo di fornire informazioni o compiere determinate operazioni. Il 2020 sarà l’anno in cui questo fenomeno tenderà a crescere. Anche nelle comunità virtuali e sui social media. L’assistente virtuale può essere usato infatti in vari ambiti. Come all’interno di siti Internet per facilitare la navigazione degli utenti o come assistente personale in dispositivi mobili.

Generazione Z

Millennials? Già “vecchi”. È l’ora della Generazione Z, termine con cui si identifica la generazione circoscritta tra i nati nella seconda metà degli anni ’90 e la fine degli anni 2000. Un aspetto importante di questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet quasi sin dalla nascita. Come i 40-50enni di oggi, i genitori della Generazione Z, sono nati con la televisione in casa, oggi i loro figli “nuotano” nell’immenso acquario del web meglio di chiunque altro. Per loro i social network sono una “protesi” della mente. E lo saranno sempre di più.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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