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Pasqua 2020 all’insegna dell’attesa: tra tradizioni e decor

“La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al dì di festa, il petto e il crine”.

I celebri versi di Giacomo Leopardi, contenuti nella lirica “Il sabato del villaggio“, rendono pienamente l’idea di come l’attesa della festa sia essa stessa molto più interessante e carica di speranza rispetto all’avvenimento in sé per sé. Quante volte ci siamo ritrovati a fantasticare riguardo un incontro, un evento, una ricorrenza per noi importante. Molto spesso lo abbiamo caricato di enormi aspettative. La Santa Pasqua è, per me, da sempre una di quelle festività di cui attendo trepidante l’arrivo, anche più del Natale. Innanzitutto per i cristiani simboleggia la resurrezione di Gesù Cristo e poi cade a primavera quando la natura mostra tutto il suo splendore. Ed è il preludio di un’estate più vicina che mai. Molto spesso si trascorre con gli amici e non in famiglia, in un clima informale e rilassato e rappresenta uno dei primi week end miti da programmare fuori casa.

La benedizione “Urbi et Orbi” di Papa Francesco

La Santa Pasqua 2020 sarà sicuramente molto diversa dalle solite. Le restrizioni causate dal coronavirus ci obbligano a trascorrerla in casa isolati. Ciò comporta che saremo distanti da amici e parenti. Chi più ne risentirà saranno sicuramente gli anziani. Le feste infatti sono il motivo per loro di riunirsi con i nipoti ed i figli. Ma anche le persone che vivono da sole. Le feste acuiscono sempre il lato emotivo di ognuno di noi.

La nostra attesa ora si sposta dall’arrivo della Pasqua alla fine della quarantena. Dobbiamo essere forti e non perdere la speranza di poter tornare alla quotidianità. Ed in questo ci viene in aiuto la preghiera. Come ad esempio il forte momento della benedizione “Urbi et Orbi” del Papa.

Un’opportunità per vivere con fede e speranza questo tempo di prova dell’umanità. Ma anche un evento storico, la remissione in diretta tv dei peccati. Come possiamo dimenticare le intense parole del pontefice pronunciate, sotto la pioggia, in una spettrale piazza San Pietro?

Le parole del Papa

“Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”.

Ed ancora: “E’ il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”. In questi giorni “possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita.

Le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”.

Parole intense che ci fanno capire il vero significato della nostra esistenza. E allora speriamo che questa Pasqua rappresenti anche un momento di cambiamento nelle nostre vite.

Tradizioni pasquali: cosa mangiare

Anche se isolati non rinunciamo in questo giorno speciale a qualche piccola tradizione ben augurale. Come il rito della colazione. Possiamo concederci per una volta la colomba. Il dolce, simbolo di pace, viene consumato nel corso della giornata di Pasqua, ed è frutto di una lunga lavorazione. Possiamo organizzarci e realizzarlo per tempo da soli in casa. In alternativa prepariamo noi una torta. Dato che sarà difficile trovare le tante agognate uova di cioccolata, divertiamoci a dipingere le uova vere dopo averle fatte bollire. E’ comunque un’attività carina da poter fare con i nostri bimbi e anche per noi stessi rappresenta un momento di creatività e di distrazione.

La tradizione di decorare le uova risale già ai primi cristiani che pitturavano le uova di rosso, per ricordare il sangue di Cristo, e le decoravano con croci o altri simboli. Questa simbologia dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali. Dall’uovo nasce la vita che a sua volta veniva associata con la rinascita di Cristo e quindi con la Pasqua.

Dalla tradizione ebraica invece possiamo prendere in prestito la preparazione del pane azzimo. Un alimento preparato solo con acqua e farina senza lievito. Gli ebrei mangiano questo particolare cibo, proprio durante la settimana pasquale, per celebrare l’esodo dall’Egitto.

Nel Lazio e nelle Marche c’è la tradizionale pizza dolce di Pasqua, che viene insaporita con canditi e uva sultanina. Si prepara facilmente e molto spesso viene portata in chiesa per la benedizione. Questa volta non sarà possibile farlo. Comunque per un giorno possiamo concederci lo stesso dei piccoli gesti di attenzione e di riguardo nei nostri confronti.

uova di Pasqua

(ph. Maria Luisa Rocchi Flowers)

Il decor della tavola di Pasqua

 

Cerchiamo di puntare su un decor sobrio, informale, ma che vivacizzi l’insieme. La tovaglia sarà bianca, lunga in fiandra o in cotone. Il tovagliolo andrà abbinato alla stessa. No a quelli di carta, almeno per le festività comandate si usano quelli in stoffa. Se volete potete adagiare sopra la tovaglia un runner colorato che darà brio all’insieme e allo stesso tempo un tocco country chic e più informale al tutto.

Il servizio in porcellana bianco farà sempre la sua figura, così come le posate e il sottopiatto in argento ben lucidato. In alternativa per un tocco meno impegnativo possiamo scegliere un sottopiatto in vetro o eliminarlo totalmente.

I bicchieri saranno in vetro bianchi o colorati, coordinati alle sfumature del decor scelto. Per il centrotavola chi vive fuori città potrebbe trovare, se riesce, anche un piccolo mazzo di fiori di campo, anche da dividere ed inserire il singolo stelo in piccoli vasetti. In alternativa anche i frutti, come i limoni gialli da soli o abbinati a pochi fiori, possono essere usati come centrotavola. Una scelta che dà subito un ‘aria di festa e di freschezza al tempo stesso.

Le idee su cui puntare

L’idea originale ? Invece del classico piattino del pane molto formale prepariamo da soli un bellissimo cesto di pane fatto in casa. Una decorazione naturale da poter mangiare, oltre che carina da posizionare  al centro della tavola.

L’idea creativa? Impegnatevi a realizzare l’ Albero di Pasqua, soprattutto se avete dei bambini sarà un diversivo originale da fare insieme per impegnarli in un’attività creativa e manuale. Si può prendere un rametto e tingerlo di bianco. Si applicano poi con un nastrino colorato le uova decorate. Date un tema ed una tonalità al vostro alberello. Giallo, celeste o rosa, la palette cromatica primaverile è molto adatta alla festività pasquale.

L’idea facile? Il segnaposto originale. Anche per una tavola composta da una sola coppia si possono creare dei cartoncini carini sui quali scrivere in maniera graziosa i nomi di battesimo o un vezzeggiativo. Ogni posto potrà essere assegnato anche da un piccolo pulcino o coniglietto in stoffa. Ma anche dalle stesse uova colorate. Si attribuirà quindi ad ogni commensale una gradazione, ed il segnaposto sarà proprio l’uovo del colore corrispondente.

Vestirsi con stile

Anche se in questi giorni siamo stati comodi in casa indossando capi confortevoli, sforziamoci di aprire l’armadio, almeno il giorno di Pasqua, e di pensare ad una mise graziosa da indossare. Un abito di un colore vivace ci farà già stare meglio. Trucchiamoci e pettiniamoci come se dovessimo uscire realmente. Un’essenza o un profumo piacevole ci metteranno subito di buon umore. La bellezza e la cura del proprio corpo è il miglior antidepressivo naturale da utilizzare. Sono dei piccoli gesti di cura personale che ci fanno sentire meglio con noi stessi. Mai stare a casa in pigiama è deleterio sia per noi e sia per chi ci sta vicino.

La spesa sospesa

Non tutti sono fortunati e possono permettersi di mangiare. A Pasqua possiamo fare un gesto di solidarietà concreto verso il prossimo. Da Napoli prende il via e si sviluppa in tutta Italia la lodevole iniziativa di aiuto verso i bisognosi, la spesa sospesa. Si fa la spesa normale e si compra qualche cosa in più da poter donare a chi ha necessità a causa dell’epidemia. L’azione vuole essere lo specchio di un’ Italia che non si ferma, ma anzi che aiuta chi è in difficoltà.

La speranza di un futuro diverso

E che il nostro “sabato del villaggio” sia l’attesa davvero di un avvenire migliore, in cui possano esserci momenti di altruismo da parte di tutti noi. Nella speranza che si possano riscoprire i veri valori della vita e le cose realmente importanti. Nel frattempo cerchiamo di goderci ciò che la vita ci sta offrendo. Siamo comunque molto fortunati a poter stare in casa rispetto a chi è in prima linea ed in questi giorni rischia la propria esistenza per quella degli altri.

 

Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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