Le mani dei clan messinesi sui soldi dell’Unione europea. Un’inchiesta del Ros dei carabinieri e della Finanza ha portato oggi 15 gennaio all’arresto di 94 persone. Avrebbero, secondo le accuse, intascato indebitamente fondi europei per oltre 5,5 milioni di euro. In questo avrebbero mettendo a segno centinaia di truffe all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), l’ente che eroga i finanziamenti stanziati dall’Ue ai produttori agricoli.
Tra gli arrestati c’è anche il sindaco di Tortorici Emanuele Galati Sardo, 39 anni. È accusato di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo scrive sul Corriere della Sera online Alessio Ribaudo. Secondo le accuse, sarebbe stato “a disposizione dell’organizzazione mafiosa per la commissione di una serie di truffe”. Sequestrate anche 151 aziende.
L’inchiesta dei magistrati dello Stretto, coordinati dal procuratore Maurizio de Lucia, ha decapitato i clan dei Batanesi e dei Bontempo Scavo di Tortorici, un piccolo centro abbarbicato sui Nebrodi, che negli anni Novanta era stato il terreno di scontro di una violenta guerra di mafia.
Da tempo, invece, secondo gli inquirenti le due “famiglie” avrebbero scelto di deporre una “tregua” armata e di spartirsi gli affari. Come quello delle truffe all’Unione europea e all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). “Anche se sotto la cenere cova sempre la voglia di fare piazza pulita del concorrente”, scrivono i magistrati, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Quella tratteggiata dagli inquirenti è una mafia moderna, dedita più alle truffe che alle estorsioni e agli omicidi grazie alla connivenza di insospettabili imprenditori e professionisti. Viene così mandata in soffitta la “radicata” credenza che Messina sia la provincia “babba” (stupida) rispetto alla sanguinosa e potente Cosa nostra palermitana e catanese.