Rispetto a venti, ma anche soltanto a dieci, anni fa, oggi gli italiani hanno una diversa attitudine rispetto al vino. C’è maggiore consapevolezza diffusa, più preparazione e interesse verso ciò che si beve o si degusta”.

Parola di Eleonora Guerini, fra i maggiori esperti di vino ed enologia in Italia, già direttrice della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. Così infatti, a Velvet Mag, Guerini esprime il suo punto di vista privilegiato di acuta osservatrice di settore. Ma anche di fresca autrice de Il grande libro illustrato del vino italiano (EDT edizioni, Torino). Un vero e proprio Gran Tour enologico, un viaggio dal Nord al Sud della penisola italiana tra bianchi e rossi, rosé e orange wines.

Intervista a Eleonora Guerini, autrice de “Il Grande libro illustrato del vino italiano”

Per lei quello con il vino è un rapporto d’amore che adesso si esprime anche in un libro.

“Sì, questo non è un libro statico. È molto contemporaneo. Ogni categoria che io assegno alle etichette è per la contemporaneità. Anni fa lo avrei fatto diverso: si tratta quindi di un libro sul mio amore per il vino che cambia in continuazione anche se resta identico a se stesso. Vi si trovano cento etichette ma non è una classifica. Non è nemmeno un libro sui migliori vini italiani. E non è certamente un libro definitivo. È la presentazione di vini che amo attraverso racconti di incontri, relazioni, esperienze.”

Perché il mondo dell’enologia affascina così tanto e a tempo stesso appare poco decifrabile?

“Di certo il lavoro che si è svolto in questi anni grazie alla Guide dei Vini è stato prezioso. Ha contribuito in maniera determinante ad avvicinare molte persone al gusto enologico e a una maggiore comprensione dei meccanismi che regolano l’ambiente. Tuttavia un conto è dire ‘mi piace il Barolo‘, un altro è asserire con cognizione di causa ‘mi piace il Barolo di questo produttore poiché è migliore dell’altro‘. Il fatto è che il vino si comunica più difficilmente del cibo e della cucina, ad esempio. Anche grazie alla televisione la figura dello chef che crea un piatto è divenuta popolare e trascinante. Ma un bicchiere di vino rosso a prima vista appare esattamente uguale a un altro bicchiere di un diverso vino sempre rosso…”.

Come ha suddiviso i 100 vini che propone al pubblico?

“Li ho ripartiti in dieci categorie tematiche: dai nuovi equilibri agli innamoramenti; vini da tutti i giorni, gli School Night Wines, e una selezione speciale di solo Chianti Classico; una scelta di vini di sale fino ai saranno famosi; dai figli della cooperazione, alle quote rosa, i Pussy Power. Per finire con gli intramontabili e i vini a colpo sicuro: quelli che fanno sempre fare bella figura.

A rendere ancora più belle le schede del libro hanno contribuito tre talentuosi artisti, che esperienza è stata lavorare con loro?

“Fernando Cobelo, Beppe Conti e Rebecca Valente con le loro illustrazioni hanno saputo offrire sfumature alle mie parole. Ciascuno di loro, con il proprio tratto distintivo, ha dato corpo a 33 illustrazioni per i miei racconti di vino. Inizialmente erano forse intimoriti per un lavoro non semplice da svolgere, poi abbiamo avuto uno scambio fecondo e il gioco intrecciato di parole e illustrazioni mi fa amare ancora di più il lavoro che abbiamo realizzato”.