La vicinanza con la propria comunità, per Brunori Sas è un’esigenza. Un  dialogo diretto che crea sintonia e confronto con il pubblico. Sono gli interlocutori che ascoltano le sue canzoni o semplicemente sono coloro che dimostrano curiosità nello scoprire quel Dario fuori dagli schemi. E quel dare e avere lo ricerca nel nuovo format di incontri che stanno attraversando l’Italia dal 10 Gennaio 2020.

‘Parla con Dario’ è una forma di aggregazione, una dimensione ricca di incontri intimi e senza filtri. Quattordici incontri con il pubblico per presentare il nuovo progetto discografico che vedrà i palazzetti d’Italia a partire dal venti Marzo. ‘Cip!’ è il nome del nuovo album e Brunori Sas ha trovato a Roma la sua dimensione ideale fra gli spazi del Monk.

Photo Credits: Teresa Comberiati

‘Cip!’ un disco intimo

Il nuovo album di Brunori Sas richiama molto quel senso di ricerca ed elaborazione che spesso si nasconde nell’intimo di ogni uomo. Il cantautore dalle origini cosentine, in ‘Cip’ descrive la sfera sentimentale: tutto quello che ha sentito ed è rimasto. In questo album impossibile non notare le influenze di alcune letture come “I pensieri oziosi di un ozioso” di Jerome o “L’arte di amare” di Erich Fromm, che hanno tracciato una direzione concettuale rielaborata attraverso le sensazioni del momento, vissute dallo stesso autore.

«I libri belli come le canzoni belle, hanno la capacità di parlarti in un modo diverso a seconda dell’età che stai vivendo. Uno di questi, lo cito sempre, è “L’evoluzione interiore dell’uomo” di  Uspenskij; ogni volta che lo leggo ci trovo sempre qualcosa».

Durante la presentazione del suo nuovo disco ‘Cip!’, Brunori Sas, prima di impugnare la sua chitarra, spiega nel dettaglio l’origine di alcuni testi che immergono letteralmente l’ascoltatore in uno sconfinato momento emozionale.

«In questo disco c’è sicuramente un’attitudine ad esperienze di vita che ho fatto. Quindi, meno guidata ed ispirata dalla lettura ma più concentrata nella congregazione umana. C’è tutto quello che viaggia intorno alla mia vita: l’aver conosciuto tante persone belle che si riuniscono per fare eventi a scopo benefico. Ma poi, ecco che emerge quella vita cosentina. La radice calabra  fatta di camminate e giri … C’è più questo che la presenza di letture e studio a casa».

Photo Credits: Teresa Comberiati

Brunori: «Forse la paura…»

Dario Brunori oggi ha 42 anni e, prima dei trenta, quel sogno di poter cantare le sue canzoni veniva continuamente procrastinato. Questo perché una parte del suo carattere, per natura, ha sempre percepito una sorta di disillusione rispetto a quello che realmente guardava. Il sogno di vivere di musica gli sembrava lontanissimo, ma la passione che è stata coltivata per ben trentanni ha lanciato Dario in una nuova avventura. Tutto è successo dopo la morte del padre; evento scioccante per Brunori tanto da fargli abbattere dei limiti.

«Forse la paura era solo quella di fallire. Questo sogno, che me lo tenevo nel mio cassettino, nella mia testa, mi teneva vivo. E se avessi fallito cosa sarebbe successo?»

Ad oggi, quel sogno lo ha portato a presentare il suo quinto album e presto lo vedrà suonare nei palazzetti d’Italia e parlare di quel padre che non c’è più.

Il cantautore, che nella vita ha sempre preferito più immaginare che vivere, prima di vederlo salire sul palco ha voglia di confrontare, discutere e creare nuove forme di aggregazioni in diversi luoghi d’Italia. L’inizio del viaggio occuperà ancora altre aule universitarie, club, circoli e luoghi pensati per la cultura. Un momento di improvvisazione dove il pubblico potrà scrivere le domande e metterle nell’apposito contenitore custodito da Brunori che verrà successivamente aperto nel corso della serata.

“Parla con Dario”: come accedere all’evento

‘Parla con Dario’ è un evento che girerà tutta la penisola in collaborazione con la libreria Feltrinelli. Chi vorrà avere l’accesso prioritario dovrà possedere il braccialetto che gli verrà consegnato al momento dell’acquisto del disco.

In questo viaggio fatto di parole e musica, l’uomo è al centro della narrazione e diventa dunque, motore essenziale nelle sue canzoni.

“Siamo fatti per la maggior parte d’acqua

La mia si era ghiacciata 

Come una bottiglia dimenticata 

Nel terzo cassetto del congelatore …”

Cip!