L’ambiente è l’argomento principale del nostro secolo ed è destinato ad essere sempre più al centro dell’attenzione. Greenpeace, sempre in prima linea per la difesa del pianeta, ha appena firmato un’interessante collaborazione per un cortometraggio animato green.
Tartarughe in viaggio: sarà questo il nome del cortometraggio che porterà tante firme importanti dentro di sé. In primis, il premiatissimo studio Ardmaan, famoso per Galline in fuga e Wallace & Gromit. Il corto sarà infatti un cortometraggio di animazione che vedrà la partecipazione straordinaria dei premi Oscar Olivia Colman e di Helen Mirren. Per la versione italiana, invece, i doppiatori saranno Adriano Giannini e la splendida voce di Giorgia.
Giorgia per Greenpeace: “La casa è quanto di più prezioso abbiamo. Eppure la stiamo togliendo a tartarughe, balene, pinguini…”
La storia racconta il viaggio di una famiglia di tartarughe che, nel tentativo di tornare a casa, si scontrano con un oceano avvelenato da plastica, rifiuti di ogni tipo, pesca aggressiva e trivellazione petrolifera. Giorgia, che sarà mamma tartaruga, ha parlato così del cortometraggio:
Sono felice di dar voce a una tartaruga grazie a Greenpeace. La casa è quanto di più prezioso abbiamo, uno spazio sicuro per noi e la nostra famiglia. Eppure la stiamo togliendo a tartarughe, balene, pinguini e tanti altri animali. Se non agiamo ora, rischiamo di causare danni irreversibili ai nostri oceani e di perdere alcune specie per sempre. Spero che questo corto faccia prendere coscienza a sempre più persone dei danni che stiamo causando al mare.
In contemporanea, Greenpeace lancerà anche i risultati dello studio Turtles Under Threat, sulle migrazioni delle tartarughe, argomento del corto stesso. I loro viaggi per evitare le zone pericolose hanno raddoppiato la strada da percorrere, impattando duramente sul numero di uova deposte, diminuito di circa 100 volte. Giorgia Monti, responsabile Campagna mare di Greenpeace Italia, lancia l’allarme:
Sei delle sette specie di tartarughe marine sono minacciate di estinzione e senza un’azione urgente la situazione non potrà che peggiorare. Non c’è più tempo da perdere: i governi di tutto il mondo devono firmare un Accordo Globale che garantisca la reale protezione degli oceani. La comunità scientifica chiede di tutelare almeno il 30 per cento della superficie marina entro il 2030 con una rete di Santuari per permettere alla vita marina di sopravvivere in un mondo sempre più minacciato dalle attività umane, cambiamenti climatici in primis.