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Lente a contatto con micro-display: così vedremo nel futuro

In un futuro non troppo lontano lo schermo digitale che più adopereremo sarà il nostro occhio. Ciò grazie a una lente a contatto che integra un display grande quanto un granello di sabbia. L’idea è di una startup chiamata Mojo Vision, che punta a un lancio commerciale di questo prodotto supertech entro un paio d’anni.

Le speciali lenti mireranno a superare il bisogno di visori e occhiali per accedere a contenuti in realtà aumentata. In pratica le informazioni utili all’utente compariranno direttamente nel campo visivo oculare. L’azienda americana – che ha raccolto oltre 100 milioni di dollari di investimenti di venture capital da fondi come Gradient Ventures di Google – ha mostrato il suo prototipo ad alcuni cronisti statunitensi.

Si tratta al momento di una novità assoluta, qualcosa che è ancora in fase di sviluppo. Il display è pensato per proiettare le immagini sulla retina dei nostri occhi. Dalle indicazioni stradali ai risultati sportivi, dal meteo al livello di glicemia, dal messaggio appena ricevuto a una traduzione in tempo reale.

La lente a contatto supertech integra una serie di componenti. Fra queste: una batteria che potrebbe essere ricaricata dentro un porta-lenti, ma anche in modalità wireless da una collana. Il collegamento a internet passerà invece dallo smartphone o da un altro dispositivo. I possibili utilizzatori sono molteplici. Si va dal vigile del fuoco in azione ai 285 milioni di persone che nel mondo, secondo l’Oms, hanno disabilità visive.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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